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2 Corinzi 7_12-16

Page history last edited by Paolo E. Castellina 12 years, 11 months ago

7:12-16 Posso aver fiducia in voi

 

"12 Se dunque vi ho scritto, non fu a motivo dell'offensore né dell'offeso, ma perché la premura che avete per noi si manifestasse in mezzo a voi, davanti a Dio. 13 Perciò siamo stati consolati; e oltre a questa nostra consolazione ci siamo più che mai rallegrati per la gioia di Tito, perché il suo spirito è stato rinfrancato da voi tutti. 14 Anche se mi ero un po' vantato di voi con lui, non ne sono stato deluso; ma come tutto ciò che a voi abbiamo detto era verità, così anche il nostro vanto con Tito è risultato verità. 15 Ed egli vi ama più che mai intensamente, perché ricorda l'ubbidienza di voi tutti, e come l'avete accolto con timore e tremore. 16 Mi rallegro perché in ogni cosa posso aver fiducia in voi"(2 Corinzi 7:12-16).

 

Diversi anni fa il cantante italiano Adriano Celentano aveva proposto una bella canzone dal titolo: "Conto su di te". Sono le espressioni rivolte da un padre verso suo figlio. In essa sono adombrati anche altri significati. Eccone alcune parole: "Conto su di te / perche' tu sei mio figlio / conto su di te / non pretendo e non voglio che diventi un re né' un campione sul miglio /ma soltanto che tu faccia sempre del tuo meglio. / Conto su di te / perche' porti rispetto a tua madre e a me come all'ultimo insetto che ha creato Dio / e se io mi addormento / prendi il posto mio / ​​per tirare il carretto / conto su di te / non scansare la lotta / conto su di te (...) Conto su di te / che hai la vita davanti / se assomigli a me anche nei sentimenti / forse soffrirai /navigando di fronte e saranno guai / difendere un'idea o un'amante / ma io sento che l'importante / e' nel cuore".

 

Ci piacerebbe poterci fidare di tutti, ma ​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​purtroppo, in questo mondo decaduto​​​​​​​​​, la verità è che non ci si può fidare completamente d'alcuno​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​. Certo questo sentimento non deve diventare una diffidenza patologica verso tutto e tutti, ma nei rapporti umani bisogna fare sempre molta attenzione, non bisogna non prendere nulla per scontato: l'inganno è sempre potenzialmente "dietro l'angolo". Infatti, con realismo, la Bibbia dice: "È meglio rifugiarsi nel SIGNORE che confidare nell'uomo" (Salmo 118:8). Perché? Perché: "Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo?"  (Geremia 17:9). Quando  Dio, però, rigenera il cuore umano trasformandolo ad immagine di Cristo, è fonte di grande consolazione poter dire ad una persona, dopo avere fatto esperienza del cambiamento avvenuto in essa: "Di te (ora) mi posso fidare ... posso avere fiducia in te ... posso contare su di te". È vero che è sempre necessaria prudenza perché, finché saremo in questo mondo, anche nel migliore cristiano permangono contraddizioni, ma la comunità cristiana deve aspirare a diventare sempre meglio un ambiente in cui veramente "ci si può fidare", "si può contare" l'uno dell'altro. 

È l'esperienza dell'apostolo Paolo espressa dal testo biblico di oggi, che culmina con questa affermazione: "Mi rallegro perché in ogni cosa posso aver fiducia in voi" (16). Questo può indubbiamente sorprendere, visti i problemi che la comunità cristiana di Corinto soffriva. Quei problemi, però, essa li aveva risolti con gli strumenti che Dio mette a disposizione alla Sua Chiesa.

 

Rammentiamo il contesto di queste sue parole. ​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​Paolo ​​​​​​​aveva dovuto intervenire severamente nella comunità di Corinto denunciando il comportamento moralmente reprensibile di un suo membro, cosa che non poteva essere tollerata. Questi, giustificandosene e pretendendo di poter continuare indisturbato in quel suo comportamento, aveva contrattaccato cercando di portare discredito verso lo stesso apostolo Paolo, insinuando che lui, l'apostolo, non avesse titolo di accusare alcuno perché celava ben altro! Così facendo, era riuscito ad inimicare l'intera comunità verso Paolo, che pure era stato strumentale a crearla e che se n'era sempre preso pastoralmente cura. Attraverso la mediazione di collaboratori dell'Apostolo, però, grazie a Dio, i danni erano stati riparati, l'offensore disciplinato e la comunità si era riconciliata con l'Apostolo riconoscendo l'infondatezza delle accuse che gli erano state rivolte e rinnovandogli la sua lealtà.

 

Con queste parole ora Paolo mette in rilievo come, indipendentemente dal caso specifico (offensore ed offeso) tutta questa vicenda, per quanto dolorosa, avesse avuto esiti positivi, un buon effetto: la comunità era maturata ed i legami vitali con l'Apostolo ed i suoi collaboratori erano stati consolidati. Egli, così, ha rinnovata occasione ora di essere confortato nei suoi sforzi e di poter esprimere sentimenti di sincera fierezza per loro. Come un padre ama i suoi figli e ne è fiero, così l'Apostolo verso i suoi figli spirituali: essi non lo hanno deluso. 

Indubbiamente la fragilità e l'imperfezione umana, le insinuazioni dei malintenzionati, possono far sorgere tra il pastore cristiano e la chiesa ch'egli pasce, tra fratelli e fratelli in fede, dei malintesi, delle prevenzioni, dei dissapori che oscurano, per un tempo, il sole della fratenità e dell'allegrezza cristiana. Ma dove c'è da ambe le parti retta coscienza e vero amore avente in Dio la sua sorgente, le nubi finiscono sempre col dissiparsi e l'affetto cristiano esce da quei momentanei oscuramenti più fulgido e più espansivo. Ecco così che l'Apostolo può dire: "Mi rallegro perché in ogni cosa posso aver fiducia in voi" (16).

 

L'espressione tradotta come: "posso aver fiducia in voi" ["posso contare totalmente su di voi" (CEI), "in ogni cosa mi posso confidare in voi" (ND)] nell'originale è espressa dal verbo θαῤῥέω [tharreó], un verbo diverso da quello usato nel versetto 4 quando dice: "Grande è la mia fiducia verso di voi", con questo accento: "Posso dirvi tutto, aprirvi il cuore come a persone che amo". Qui, però, l'accento è posto sul "coraggio della fiducia", lo stesso verbo usato dall'Apostolo quando parla del suo coraggio nei confronti del rischio mortale del suo ministero, sostenuto dalla certezza che Cristo lo sostiene e lo accoglierà (5:6,8). 

 

Potremmo così dire, allo stesso modo che in ambito cristiano possiamo e dobbiamo correre "il rischio della fiducia" perché il Signore ci dà tutti gli strumenti necessari affinché questa fiducia sia ben riposta. Quando essa "salta" possiamo essere certi che ci troviamo di fronte ad infedeltà ed incoerenze che devono essere affrontate e possono essere risolte attraverso la pratica della disciplina ecclesiale, qui insegnata e praticata pastoralmente dall'Apostolo stesso.

 

Preghiera. Signore Iddio, tu mi chiami a diventare una persona di fiducia, una persona di cui gli altri si possono fidare ed una persona che Tu puoi usare, sicura che Ti rimarrà fedele ubbidendo alla Tua volontà rivelata. Opera in me, te ne prego, con energia, per eliminare da me tutto ciò che è di ostacolo a questo obiettivo. Rendimi maggiormente sottomesso a coloro che, nella comunità cristiana, hai preposto alla guida ed alla cura pastorale. Ti chiedo infine perdono per le volte in cui altri e Te stesso sono stati delusi di me. Aiutami a farne ammenda. Nel nome di Gesù. Amen.

 

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