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Cambio di mestiere

Page history last edited by Paolo E. Castellina 15 years, 12 months ago

28 Aprile

CAMBIO DI MESTIERE

"E, dopo queste cose, egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli, lasciata ogni cosa, si alzò e lo seguì" (Luca 5:27-28).

In quel tempo, il commercio fra l'Oriente e le vaste popolazioni del Mediterraneo passava dal lago di Galilea, rendendo Capernaum con i villaggi ad esso circostanti, un luogo molto interessante dal punto di vista dei profitti che se ne potevano trarre. Levi era addetto alla riscossione del pedaggio, il tributo preteso e versato per il transito di persone e merci su quelle strade. La sua, quindi, era una posizione molto lucrativa. Che ci poteva essere di meglio? Si trovava al posto giusto nel momento giusto e più vantaggioso per lui.

Levi, però, si sarebbe trovato al posto giusto ed al momento giusto per un'altra ragione.  progetti di Dio per noi possono essere molto diversi da quelli che per noi stessi noi facciamo. Quella stessa regione, in quei giorni, era il luogo in cui Gesù stava predicando ed operando. La sua fama aumentava, e Levi, benché occupato nelle sue attività, non aveva ignorato quell'eccezionale personaggio, Gesù, la cui parola che lo colpisce profondamente e lo mette in crisi, costringendolo, in qualche modo, a ripensare al senso ultimo della sua vita. La sorpresa di Levi è grande quando Gesù si avvicina al suo banco delle imposte e personalmente lo chiama a seguirlo. Levi pensava di essere "uno fra i tanti" anonimi spettatori, ma si rende conto di essere oggetto da parte di Dio, di un interesse personale, di un'opera che, proprio attraverso Gesù, avrebbe trasformato radicalmente la sua vita. Non ha alcuna esitazione, quindi, quando Gesù lo chiama, a seguirlo. La cosa può sembrarci stupefacente. Evidentemente la cosa "era matura" in lui. Probabilmente sarebbe ritornato per mettere a posto le sue carte e passare ad altri la sua attività, ma egli segue Gesù senza ripensamenti. La sua "carriera" prende un'altra strada.

Gesù dà a Levi il soprannome di Matteo che significa "dono". Egli, di fatto, sarà di grande profitto per il gruppo dei discepoli di Gesù e l'intera chiesa gli sarebbe stata debitrice per aver compilato la sua versione del vangelo.

Matteo nasconde pudicamente il fatto di aver organizzato una grande festa per il suo Maestro, in parte per manifestare di aver intrapreso una nuova e diversa "carriera" e in parte per presentare il suo nuovo e speciale Amico a pubblicani e "peccatori", malvisti fra la gente; ["Poi Levi gli preparò un gran banchetto in casa sua, e una grande folla di pubblicani e di altri erano a tavola con loro. Ma gli scribi e i farisei di quel luogo mormoravano contro i discepoli di Gesù, dicendo: «Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?»" (Luca 5:29,30)]. Quella festa avrebbe potuto persino diventare l'inizio di una comunità cristiana. Il Signore Gesù, così, si avvale volentieri dell'opportunità di dichiarare i Suoi propositi di andare alla ricerca e salvare i perduti, creare una nuova società proprio su quel principio e rendere possibile la riaccoglienza di queste "pecore perdute" nel Suo "gregge".

Se Zaccheo fosse stato quel giorno a quella festa, molto probabilmente sarebbe stata per lui l'inaugurazione di una nuova vita e, affascinato da Cristo, avrebbe fatto la risoluzione di restituire e ripagare ampiamente il maltolto a coloro che aveva frodato.

Facciamo in modo che ci sia maggiore gioia nel nostro impegno per Cristo. Andiamo a cercare le persone che si sentono abbandonate da Dio ed indegne di appartenere alla chiesa. Potremmo anche incontrare fra di loro un Matteo, un Agostino o un John Bunyan!

PREGHIERA

O Dio, sono pronto ad andare dovunque Tu decida, perché le tue vie sono perfetta sapienza ed amore. Fa' sì che la mia volontà si fonda con la Tua e non dovrò più temere male alcuno, neppure la morte, perché ogni cosa coopera al mio bene ultimo. Amen.

 

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