Cristo, il nostro amico

"Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa ciò che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udito dal Padre mio" (Giovanni 15:15).

Un giorno, al grande artista Michelangelo, al culmine della sua fama, gli viene presentato un ragazzo di nome Raffaello, giovane promettente destinato poi a diventare il suo degno successore. Dapprima compito del ragazzo, nell'atelier del grande maestro, era semplicemente quello di pulire spatole e pennelli. Sviluppa ben presto, però, qualità di esattezza, puntualità e simpatia e questo fa sì che maggiori siano le responsabilità che gli sono affidate, tanto da diventare amico e confidente del maestro. E' così che giungiamo a Cristo, dapprima redenti dalla schiavitù a Satana, diventiamo Suoi servitori. Ben presto, però, diventiamo Suoi amici.

Un amico rivela sé stesso all'amico. Tutto il mondo può supporre che conosciamo un uomo famoso, dopo tutto, però Egli mi chiama Suo amico. Mi aspetto di avvicinarmi maggiormente a Lui ed udire dalle sue labbra "questioni confidenziali". E' così con il Signore Gesù. Egli rivela Sé stesso a coloro che Lo amano ed osservano la Sua parola. Non fa così con il mondo.

Da un vero amico posso aspettarmi costante e sincero interesse per la mia vita e, se gli sono amico, mostrerò lo stesso per la sua, per i suoi interessi, progetti, aspirazioni. E' una gioia per Cristo, quando coloro che Egli ama  si interessano dei Suoi progetti di redenzione su sfera mondiale. Per noi, naturalmente, è un alto onore, ma è fonte di grande piacere e gioia per Lui, come lo è per chi è innamorato aver piacere nel fare qualcosa per la sua anima gemella, quella alla quale è legato. E' meraviglioso che Gesù sia contento di avere noi come Suoi collaboratori.

Un amico sarà interessato sia nei nostri successi come nei nostri fallimenti. Non potrebbe essere altrimenti per il nostro Signore. Quando Egli vede un qualche pericolo che ci minaccia, non fa forse oggetto l'ora della nostra prova di una speciale intercessione? Se non la sosteniamo e falliamo, Egli ci viene incontro con lo stesso tenero affetto. Egli non ci abbandona, anzi, ne è molto dispiaciuto, pronto ad aiutarci ad esaminare la causa del nostro fallimento e ad incoraggiarci a provare ancora. Se, nelle nostre lotte, teniamo duro e vinciamo, Egli ci viene incontro rallegrandosi grandemente per il nostro successo, desideroso di rinfrancarci nella nostra stanchezza e prendendosi cura delle ferite che possiamo aver ricevuto.

Questa è l'amicizia di Gesù. Egli è sempre lo stesso. Il Suo amore non viener mai meno, le sue manifestazioni non si esauriscono. Non ne vale forse la pena fare, da parte nostra, ogni sforzo per osservare i Suoi comandamenti al fine di sempre stare accanto a Lui per non allontanarci dalla sfera della Sua benefica influenza?

Preghiera. Padre celeste, preghiamo affinché Cristo possa esserci sempre più caro. Che noi Lo si possa amare come il migliore nostro amico e nasconderci nella constante consapevolezza della Sua presenza. Che noi giammai desideriamo o assaggiamo ciò che Egli disapprova. Che il Suo amore ci spinga a non vivere per noi stessi, ma per la Sua gloria. Amen.

Da "Our Daily Walk - Daily Meditations and a Prayer for Each Day By F.B. Meyer", 3 gennaio.