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Dal Santuario le cose si vedono diversamente

Page history last edited by PBworks 16 years, 1 month ago

 

3 Marzo

 

DAL “SANTUARIO” LE COSE SI VEDONO DIVERSAMENTE

 

"Ma quanto a me, il mio bene è di accostarmi a DIO, io ho fatto del Signore, dell'Eterno, il mio rifugio, per raccontare tutte le opere tue” (Salmo 73:28)-

 

Asaf, l'autore di questo Salmo, era molto turbato per la prosperità degli empi del suo tempo, cioè persone che che non rispettavano le cose sacre, irriverenti verso istituzioni e tradizioni consolidate, senza scrupoli morali e che pure gli sembravano soddisfatte, senza problemi, addirittura benedette. Esita a parlarne per non sembrare portare loro invidia, perché è una persona che sinceramente ama Dio e non ha dubbi su ciò che sia bene e gradito a Dio. La “spensieratezza” di questa gente, però, il fatto che, in paragone alle difficoltà e sofferenze di molti credenti, le sue stesse difficoltà, sembra loro andare tutto bene, è come una spada nella sua anima. Ecco persone che non esitano a levare la loro voce contro Dio e che pure non sembrano soffrire, per questo d'alcun problema, anzi! Lui, invece, che sebbene avesse purificato il suo cuore e lavato le sue mani nell'innocenza, gli sembrava essere colpito tutto il giorno e castigato ogni mattina (13,14). Indubbiamente Asaf si trova in una condizione di mente perturbata ed afflitta. Si reca così, un giorno, nel Tempio (il Santuario) di Dio. È lì che Dio gli parla e gli svela il futuro. Dio gli mostra il glorioso contrasto fra lui e gli empi, quando il Tempo fa posto all'Eternità, ed il Cielo corregge lo squilibrio delle bilance della terra.

 

Ognuno di noi ha, o dovrebbe avere, un proprio “santuario”, o Casa di Dio. Potrebbe essere una camera appartata, o un posto speciale e privato nei boschi o in un giardino, oppure anche una spiaggia solitaria in riva al mare. Quell'anima che non ha il proprio personale “santuario” deve essere grandemente commiserata, perché non ha un posto dove trovare un po' di pace dal trambusto e dal rumore della vita. Come Abraamo, anche noi dobbiamo avere un qualche posto favorito, personale, tranquillo, dove stare di fronte al Signore (Cfr. Genesi 18:22,23).

 

Rammentiamoci dell'ingiunzione divina di edificare il santuario secondo il modello prestabilito (Esodo 25:8,9,40). Non dobbiamo andare alla deriva attraverso la vita, alla mercé di ogni corrente e di ogni folata di vento, né dobbiamo accontentarci dei modelli che noi stessi ci costruiamo o di copiarne da altri. Prima di accedere a qualche importante cambiamento nella nostra vita o di prendere una decisione, saliamo al “Santuario” sul “monte di Dio”, per conoscere la Sua Mente, la Sua volontà. Assicuriamoci che Egli abbia un piano ed un programma per ciascuno di noi che si estenda fino alle corde ed ai tasselli della nostra vita. Se saremo coerenti con la guida del Suo Spirito, saremo condotti a cose che occhio non ha veduto né cuore ha concepito.

 

Un autore cristiano scrive: “Sono stupefatto di quante possibilità abbia la vita cristiane! Nel mio caso, ciò che un tempo erano remote possibilità, sono diventate ora realtà. Mentre un nuovo orizzonte di possibilità si apre di fronte a me, nel tempo stabilito da Dio diventano attualità”.

Dimenticate il passato! I vostri fallimenti e peccati; gli onori transitori di passati successi; le memorie amare di sforzi abortiti! Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti! Elaborate i piani della vostra vita sapendo che Dio può e vuole far si che verso di voi abbondi la grazia che vi è necessaria.

 

PREGHIERA

 

Concedimi, o Signore, la benedizione di colui che Tu scegli, e fa si che si accosti a Te. Amen.

 

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