Dimorare in Cristo

"Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete far nulla" (Giovanni 15:5).

La costante gioia del nostro Salvatore era dovuta al Suo sforzo incessante di soccorrere e benedire. Egli salvava altri; non poteva salvare Sé stesso. Disse: "Io sono la vera vite", cioè, la vite era stata da Lui creata sin dall'inizio per rappresentare una certa fase o caratteristica di Sé stesso. E' il riflesso, presente nella natura, di principi eterni radicati nella propria natura divina. Lo studio della vite, perciò, è particolarmente prezioso in quest'insegnamento.

Dietro alla vite, come sappiamo, vi è un'immensa pressione d'energia. In primavera è come se l'amore di Dio facesse pressione per esprimersi ne "il vino che rallegra il cuore dell'uomo, l'olio che fa brillare il suo volto e il pane che dà forza al cuore dell'uomo" (Salmo 104:1). Di per sé la vite non può portare frutto. E' solo il canale attraverso il quale la vita e l'amore di Dio ci raggiungono affinché possiamo ritrasmetterli in un ministero amorevole e, così facendo, creare e accumulare per noi gioia infinita.

Impariamo a dimorare in Cristo con il cuore aperto a Lui da una parte e, dall'altra, aperto a uomini, donne e bambini. Confidiamo, poi, a che Cristo riversi il Suo amore e la Sua grazia nei nostri cuori, affinché la pressione possa condurci a manifestare atti di tenera simpatia ed utilità dei quali altrimenti non saremmo capaci. Facciamo la risoluzione di non lasciar trascorrere un solo giorno senza far qualcosa al costo di noi stessi, per alleviare il fardello ed agevolare il cammino di qualcuno. La nostra disponibilità a che Cristo faccia queste cose attraverso di noi, susciterà sempre una risposta da parte Sua, ed il Suo Spirito in noi ci mostrerà esattamente che cosa dire o che cosa fare. Potrà essere solo un sorriso, un tocco con la mano, o una parola! E' così che la vita sarà ripiena di gioia e questo sarà perpetuato sicuramente in quell'altra vita, dove un giorno noi ci risveglieremo soddisfatti.

Quando ci mescoleremo con la folla di spiriti felici che sono usciti dalla grande tribolazione - i martiri, i profeti, gli apostoli ed i santi d'ogni epoca - la più grande meraviglia fra tutte sarà quella per noi di essere proprio là.  "E quando ti abbiamo visto infermo, o in prigione e siamo venuti a visitarti?". E il Re, rispondendo, dirà loro: "In verità vi dico: tutte le volte che l'avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me" (Matteo 25:39,40).

Preghiera. Che io mai possa dimenticare, o Signore, che la vita migliore e più felice è quella vissuta in comunione con i bisogni, le afflizioni, e le prove di altri. Dammi, te ne prego, maggiore simpatia con Te, che non hai vissuto per compiacere Te stesso, ma la cui vita benedetta era costantemente spesa per gli altri. Amen.

Da "Our Daily Walk - Daily Meditations and a Prayer for Each Day By F.B. Meyer", 19 gennaio.