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E' una questione di rivelazione

Page history last edited by Paolo E. Castellina 14 years, 10 months ago

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È una questione di rivelazione

 

9 Ma com'è scritto: «Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano». 10 A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. 11 Infatti, chi, tra gli uomini, conosce le cose dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio” (2 Corinzi 2:9-11).

 

Il contenuto dell'Evangelo che l'Apostolo annuncia riguarda la Persona di Gesù di Nazareth. Chi è Gesù? Come ha vissuto? Che cosa ha insegnato? Che cosa ha compiuto? Perché la Sua vita, la Sua opera, la Sua morte e la Sua risurrezione è rilevante, anzi determinante per il nostro destino temporale ed eterno? Paolo risponde a queste domande con chiarezza, per i cristiani di Corinto ed anche per noi oggi. Paolo, così, annuncia che Gesù è l'eterno Figlio di Dio, da sempre nel cuore stesso di Dio, che è venuto, umiliandosi, per condividere la nostra umanità ed a morire sulla croce per pagare Lui il prezzo della nostra salvezza. Dove ha preso Paolo queste informazioni che così abbiamo sommariamente riassunto? In che modo egli sa quello che predica?

 

La questione dell'origine di ciò che sappiamo, l'origine della nostra conoscenza è stata da sempre molto dibattuta. A grandi linee, nella storia della filosofia si sono spesso contrapposte (e a volte sovrapposte) due linee di pensiero: coloro che considerano la conoscenza un prodotto della mente e dell'indagine introspettiva, e coloro invece secondo cui la conoscenza deriva unicamente dai sensi, cioè dall'esterno. Prevale oggi la concezione empirica secondo cui ha senso conoscere soltanto ciò che è verificabile sperimentalmente; ciò che non è verificabile non esiste o non ha valore oggettivo. A tutto questo sembra rispondere oggi l'Apostolo quando dice che le verità proposte dalla fede cristiana non sono il risultato dell'indagine e dell'osservazione sperimentale umana e neppure cose che sono sorte “naturalmente” dal cuore umano come intuizioni, deduzioni o “idee luminose”. Tutte queste cose appartengono all'ordine dell'umano, sono “le cose dell'uomo” e possono essere intese dallo spirito umano. Ciò che, però, l'Apostolo annunzia sono “le cose di Dio” che sono prerogativa solo dello Spirito di Dio e che Egli sovranamente si compiace di rivelare “a coloro che lo amano”, cioè a coloro nei quali Egli ha suscitato fede ed amore per Lui, il Suo popolo, gli eletti, coloro ai quali Egli concede la grazia della salvezza. La conoscenza delle “verità profonde”, delle verità spirituali, è frutto di rivelazione. È Dio che apre la mente per comprenderle.

 

Molto si poteva e si può intendere, ad esempio, sull'uomo Gesù di Nazareth (questo lo spirito umano lo intende). Chi però intendeva che “dietro” a Gesù si manifestava Dio? Chi poteva intendere la rilevanza spirituale della Sua Persona, parole ed opere? Chi comprende che Gesù è “il Cristo”? Solo coloro ai quali questa conoscenza è impartita dallo Spirito di Dio.

 

Preghiera. Signore, concedimi di intendere sempre meglio le cose che Ti appartengono, la realtà interiore e profonda che si nasconde dietro alla superficie esterna delle cose. Dammi di conoscere sempre meglio chi è Gesù oltre le umane apparenze. Che il Tuo Santo Spirito, quello che mi ha aperto a Te e portato a Cristo, mi dia sempre più chiarezza sulla realtà “dal Tuo punto di vista”, quello autentico, quello profondo. Amen.

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