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Eredita_obiettivo

Page history last edited by PBworks 16 years, 4 months ago

Salire ogni giorno "al monte Sion".

 

"Voi vi siete accostati al monte Sion e alla città del Dio vivente, che è la Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, all'assemblea universale e alla chiesa dei primogeniti che sono scritti nei cieli, a Dio, il giudice di tutti, agli spiriti dei giusti resi perfetti, e a Gesù, il mediatore del nuovo patto, e al sangue dell'aspersione, che dice cose migliori di quello di Abele" (Ebrei 12:22-24).

 

Anche il migliore fra i cristiani riconosce la propria imperfezione e limiti. Pur consapevoli dei nostri peccati, ogni giorno, però, osiamo, con la fede e la preghiera salire "al luogo santissimo" ed accostarci "al monte Sion ed alla città del Dio vivente". E' Gesù, nostro Signore e Maestro, che, come Suoi discepoli, ci incoraggia a farlo.

 

Quando così saliamo a Dio in preghiera, ci rendiamo conto di passare attraverso una vasta schiera di spiriti in sintonia, come noi, con lo stesso Signore e Maestro (è quanto afferma questo testo). Allora, con loro ci uniamo nello stesso atto di culto rivolti a Dio. Chi sono questi spiriti? Molti fra loro ci hanno conosciuto ed aiutato nella nostra vita terrena e sono stati mandati proprio per servirci ed assisterci lungo la via. "Non sono essi tutti spiriti servitori, mandati a servire per il bene di coloro che hanno da ereditare la salvezza?" (Ebrei 1:14); "gli spiriti dei giusti resi perfetti". Ce ne rendiamo conto solo dopo.

 

Ci accostiamo, così, a Dio il giudice di tutti. Quando si avvicinava a Dio sul Monte, "...tanto spaventevole era ciò che si vedeva che Mosè disse: «Io sono tutto spaventato e tremante»" (Ebrei 12:21). Noi, però ci accostiamo con piena fiducia all'eterno trono di Dio perché in Cristo abbiamo ottenuto misericordia e grazia "per ricevere aiuto al tempo opportuno" (Ebrei 4:16). "Egli è mediatore di un patto migliore, fondato su migliori promesse" (Ebrei 8:6). Il Suo sangue "dice cose migliori di quello di Abele". Il sangue di Abele "gridava a Dio dalla terra" (Genesi 4:10) affinché fosse resa giustizia per il crimine commesso da Caino. Il sangue di Cristo, però, "grida" in nostro favore. Egli ci ha aperto "la via del Santuario" dimora di Dio; ci ha lavato dai nostri peccati; ha ratificato per noi il Nuovo Patto ed è pure per noi garanzia e suggello della nostra redenzione.

 

Quindi, pur consapevoli della nostra peccaminosità ed imperfezione, saliamo verso l'invisibile ed uniamoci "all'assemblea universale e alla chiesa dei primogeniti" in cielo e sulla terra. A quel livello non hanno più senso le distinzioni denominazionali che, fra i cristiani, ritenevamo necessarie sulla terra. Infatti, «Il Signore conosce quelli che sono suoi» (2 Timoteo 2:19) qualunque sia la denominazione cristiana alla quale appartengono.

 

Ci accostiamo in conformità ai propositi di Dio e sulla base dell'opera pienamente sufficiente di Cristo in nostro favore, ma accertiamoci di farlo per realizzare il nostro compimento spirituale e comunione, funzione stessa della preghiera.

 

Siamo stati chiamati, per grazia, ad essere membri della chiesa universale, cittadini della Città celeste. Siamo eredi di quella preziosa redenzione che ci ha separati dalle cose visibili di questo mondo e che ci fa avere la gioia di essere nel numero di quella beata "... grande folla che nessuno può contare, di tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue" e che sta "...in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, coperti di vesti bianche" (Apocalisse 7:9), l'assemblea universale e la chiesa dei primogeniti che sono scritti nei cieli.

 

"Né morte né vita né angeli né principati né potenze né cose presenti né cose future, né altezze né profondità, né alcun'altra creatura" (Romani 8:38-40) potrà separarci da coloro che sono per sempre uno in Cristo perché sono stati da Lui chiamati a Sé, a far parte dei Suoi. Lo Spirito di Dio ha infranto la dura crosta di peccato che ci teneva lontano da Lui e porterà a certo compimento ciò che ha iniziato a fare in noi: "...essendo convinto di questo, che colui che ha cominciato un'opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù" (Filippesi 1:6).

 

 

Preghiera. Accetta la nostra riconoscenza, o Dio, perché, per grazia Tua, possiamo già pregustare la beatitudine del paradiso. A te vogliamo dare il tributo di un amore adorante e unirci con gli angeli e gli spiriti dei redenti nel culto. A Colui che siede sul trono ed all'Agnello, siano benedizione, onore, gloria e dominio per sempre. Amen.

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