6 Novembre

Il frutto dello Spirito: Amore

"Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l'amore" (1 Corinzi 13:13).

Se riflettiamo bene, c'è una grossa differenza fra il concetto di "frutto" in "frutto dello Spirito", ed "opere" in "opere della legge". Nel concetto di "opere" c'è l'idea di sforzo, sudore, tensione di muscoli, volontà. Il frutto, però, è qualcosa che sorge come risultato di un processo naturale, allorché nella pianta la linfa vitale, avvalendosi dell'acqua e della luce, dalla radice fino al germoglio, realizza il suo prodotto. E' così per la vita cristiana: la concretezza dei suoi risultati non è il risultato di sforzi mirati, dei nostri progetti realizzati con le nostre le energie e risorse messe all'opera con il nostro sforzo eroico, ma ciò che scaturisce naturalmente quando "qualcun altro" (lo Spirito di Cristo) opera in noi ed attraverso di noi i Suoi progetti con le Sue risorse e la Sua volontà. I frutti della vita cristiana sono il risultato dell'esuberanza di un cuore in cui dimora Cristo. Ecco perché l'Apostolo prega affinché Cristo venga a dimorare nel cuore dei suoi convertiti, affinché essi siano radicati nell'amore di Cristo. "...e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell'amore, siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità dell'amore di Cristo" (Efesini 3:17-18). E' solo quando "la linfa" di Cristo, lo Spirito Santo, ci riempie e trabocca in noi, che noi abbonderemo d'amore per Dio ed il nostro prossimo.

Dobbiamo pure distinguere fra l'amore e le emozioni dell'amore. Il primo è sempre possibile, mentre le seconde non seguono sempre ed immediatamente l'altro. Gesù ripete le antiche parole del Pentateuco: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso» (Luca 10:27). Sappiamo, però, che la nostra forza e la nostra mente non sono governate dalle nostre emozioni, ma dalla nostra volontà. Possiamo quindi amare determinandoci di mettere tutte le nostre energie e pensieri al servizio di un altro per amore di Dio. Allora troveremo che le nostre emozioni accebderanno la fiamma sacra di un affetto consapevole.

Nel capitolo da cui è tratto il versetto di oggi, Paolo fa una distinzione fra i doni che Dio dà alla Chiesa e l'amore. dopo averli passati in rassegna, egli giunge alla conclusione che senza amore, come loro ispirazione e sostegno, tutti questi doni non valgono nulla. La più grande parola del mondo è l'inconcepibile "Dio è amore". Non si può adeguatamente definire l'essenza dell'amore più di quanto noi si possa adeguatamente definire Dio, ma noi possiamo descriverne gli effetti ed i frutti: "Chi ama è paziente e generoso. Chi ama non è invidioso non si vanta non si gonfia di orgoglio. Chi ama è rispettoso non cerca il proprio interesse non cede alla collera dimentica i torti. Chi ama non gode dell'ingiustizia, la verità è la sua gioia. Chi ama è sempre comprensivo, sempre fiducioso, sempre paziente, sempre aperto alla speranza" (1 Corinzi 13:4-7 TILC).

Dovremmo considerare queste frasi con estrema attenzione e riflettee la misura in cui la nostra vita produce questi frutti. Che Dio ci "battezzi", ci immerga in un tale amore!

PREGHIERA

O Signore, il mio amore è come una debole scintilla passeggera. vorrei che fosse come una fiamkma costantemente alimentata da Te. Accendilo, te ne prego, affinché il tuo santo spirito sia in me la tua fonte di energia. Amen.