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Il Regno a venire

Page history last edited by Paolo E. Castellina 15 years, 7 months ago

6 Agosto

IL REGNO A VENIRE

"'Sono io", dirà, "che ho stabilito il mio re sopra Sion, il mio monte santo'. Io annunzierò il decreto: Il SIGNORE mi ha detto: "'u sei mio figlio, oggi io t'ho generato. Chiedimi, io ti darò in eredità le nazioni e in possesso le estremità della terra. Tu le spezzerai con una verga di ferro; tu le frantumerai come un vaso d'argilla'. Ora, o re, siate saggi; lasciatevi correggere, o giudici della terra. Servite il SIGNORE con timore, e gioite con tremore. Rendete omaggio al figlio, affinché il SIGNORE non si adiri e voi non periate nella vostra via, perché improvvisa l'ira sua potrebbe divampare. Beati tutti quelli che confidano in lui!" (Salmo 2:6-12).

Base di questo magnifico Salmo è il Regno di Cristo. Nessun re della dinastia di Davide, infatti, è mai riuscito a realizzare questi ambiziosi (ed umanamente folli) obiettivi. La mente dello scrittore, però, si era elevata fino a scorgere il regno del Messia. È in questo modo che questo testo è applicato nel Nuovo Testamento ["Dio l'ha adempiuta per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come anche è scritto nel salmo secondo: 'Tu sei mio Figlio, oggi io t'ho generato'" (Atti 13:33); "Infatti, a quale degli angeli ha mai detto: 'Tu sei mio Figlio, oggi io t'ho generato'? e anche: 'Io gli sarò Padre ed egli mi sarà Figlio'?" (Ebrei 1:5)].

In questo Salmo vi sono 4 strofe di tre versetti ciascuno. In 1-3 le nazioni sono rappresentate come dei congiurati che complottano di spodestare il re, fomentando una rivolta. Le cospirazioni contro l'autorità di Dio esercitata attraverso il Messia, difatti, sono diffuse e si fanno sentire anche oggi. Ogni occasione, infatti, è buona per attaccare e discreditare la fede cristiana.

In 2:4-6, con un'ardita metafora, è palesata l'assurdità dell'umana ribellione contro Dio. Le risa di derisione dell'Altissimo non sono incoerenti con le lacrime e l'afflizione di Gesù quando contemplava Gerusalemme e piangeva su di essa. La strenua resistenza umana contro Dio non potrà mai alterare i propositi di Dio. Il martello non può spezzare l'incudine!

In 2:7-9, il consacrato Re rivela il Suo rapporto con l'Obbipotente e esige dominio universale. La divina Figliolanza è un fatto eterno, ma è pure stata certificata dalla Risurrezione ["...riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti; cioè Gesù Cristo, nostro Signore" (Romani 1:3-4)]. Lasciando la nostra terra per ascendere al Suo trono, il nostro Salvatore afferma che ogni podestà gli sia stata data in terra e nei cieli. Il Suo regno è fondato non solo sulla Sua essenziale gloria, ma sulle Sue sofferenze e sacrificio: "...trovato esteriormente come un uomo, umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome" (Filippesi 2:8-9).

In 10-12 il Salmista esorta i ribelli a manifestare un minimo di buon senso. e' solo stupidità e follia pensare di potere frustrare i propositi di Dio. Essi sono invitati a baciare la mano tesa verso di loro con amore e perdono, trovando rifugio in Lui dall'ira che sta per abbattersi giustamente sui disubbidienti ["E dicevano ai monti e alle rocce: 'Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello; perché è venuto il gran giorno della sua ira. Chi può resistere?'" (Apocalisse 6:16-17)].

PREGHIERA

Ecco, Tu mi comandi che io Ti ami con tutto il mio cuore, con tutta la mia anima, mente e forza. Concedimi ciò che Tu comandi, e comandami ciò che Tu vuoi. Amen.

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