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Il frutto dello Spirito: Autocontrollo

Page history last edited by Paolo E. Castellina 15 years, 4 months ago

14 Novembre

I frutti dello Spirito: Autocontrollo

 

"Non sapete che coloro i quali corrono nello stadio, corrono tutti, ma uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo. Chiunque fa l'atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, per una incorruttibile. Io quindi corro così; non in modo incerto; lotto al pugilato, ma non come chi batte l'aria; anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non avvenga che, dopo aver predicato agli altri, io stesso sia squalificato" (1 Corinzi 9:24-27).

 

Forse, da giovane, l'apostolo Paolo doveva essere stato appassionato di sport. Una vasta gamma di sport, infatti, era già praticata a quei tempi nell'ambito del Mediterraneo: la corsa, il salto in lungo, la lotta, il pugilato, il lancio del giavellotto, il lancio del disco, la gara dei carri da guerra e il pentathlon erano quelli prevalenti. Questa predilezione sta ad indicare l'influenza predominante che la cultura militare nell'antica Grecia avrebbe avuto sullo sviluppo degli sport ad essa più legati. Egli sapeva come lo sportivo si sottoponesse ad un duro allenamento: il corpo poteva essere forzato, forgiato, temprato muscolarmente attraverso un diligente autocontrollo. L'alloro simboleggiava la sapienza e la gloria: una corona di alloro cingeva la fronte dei vincitori nei giochi olimpici e costituiva il massimo onore per un poeta che diveniva un poeta laureato. Da qui l'accezione figurativa di simbolo della vittoria, della fama, del trionfo e dell'onore.

 

Paolo, però, stava "correndo" per conseguire una corona di ben altra portata, incorruttibile. Correva questa gara con determinazione, non per "vincere da solo il premio" ma per "trascinare" in questa vittoria molti altri portandoli a Cristo e quindi alla salvezza:"mi sono fatto ogni cosa a tutti, per salvarne ad ogni modo alcuni" (1 Corinzi 9:22). Non era lui, evidentemente che li salvava, ma suo obiettivo era quello di portare a Cristo più gente possibile! Per far questo doveva indubbiamente disciplinarsi, mettendo da parte ogni cosa a questo non fosse funzionale.

 

L'Apostolo era pure impegnato in una sorta di pugilato: "Io quindi corro così; non in modo incerto; lotto al pugilato, ma non come chi batte l'aria" (1 Corinzi 9:6). Il suo proprio corpo era per lui l'antagonista. E' un concetto simile a quello delle

arti marziali, dove il corpo viene sottoposto pure ad una stretta disciplina. Sapeva di doverlo sottomettere affinché le passioni naturali ne avessero il sopravvento controllandolo. Non le umane passioni, ma Gesù Cristo doveva essere Signore sul suo corpo. E' cosi che dobbiamo affidare l'intera nostra natura al nostro Maestro, e chiedergli che Egli diriga, controlli e guidi i nostri pensieri, parole ed azioni. In ultima analisi è infinitamente meglio avere Cristo al controllo di noi stessi.

 

E' così che dobbiamo avere auto-controllo (controllo su noi stessi), ma anche "auto-conoscenza" (conoscenza di noi stessi) e "auto-rispetto" (rispetto per noi stessi).

 

La stessa immagine "sportiva" viene riproposta nella lettera agli Ebrei: "Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio. Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate perdendovi d'animo.Voi non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato" (Ebrei 12:1-5).

 

PREGHIERA

 

Signore Iddio, innesta il Tuo Figlio, Gesù Cristo, mio Signore, interiormente, nel mio cuore, affinché io porti il frutto di una vita santa per il Tuo onore e lode del Tuo nome. Amen.

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