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Il frutto dello Spirito: Benevolenza

Page history last edited by Paolo E. Castellina 15 years, 5 months ago

11 Novembre

 

I frutti dello Spirito: Benevolenza

 

"...perché egli era un uomo buono, pieno di Spirito Santo e di fede. E una folla molto numerosa fu aggiunta al Signore"

(Atti 11:24).

 

La benevolenza (o bontà) è ciò che irradia un'anima cristiana pura e gioiosa. Come aveva fatto Barnaba, del quale parla il nostro testo oggi, bontà è quell'atteggiamento che prontamente vede e magnifica ciò che negli altri è buono. Barnaba, infatti, nel caso in questione, privo di gelosia o invidia, volentieri era andato a Tarso a cercare Saulo (Atti 11:25). La bontà di quest'uomo, inoltre, era risaltata dai doni generosi che aveva fatto dal suo stesso patrimonio alla causa cristiana e dal ministero di consolazione che esercitava fra i discepoli. Benevolenza è anche sinonimo di generosità. Dobbiamo guardarci dalla taccagneria: dobbiamo infatti dare generosamente per buone cause e senza ripensamenti.

 

Una tale bontà non è qualcosa che "ci venga naturale". E' il frutto della nostra unione con "la vera Vite", la cui linfa vitale è immagine dello Spirito Santo. Prima di poter essere l'uomo buono e giusto, per il quale qualcuno avrebbe persino il coraggio di morire (Romani 5:7), dobbiamo essere innestati in Cristo, affinché la Sua bontà possa farsi strada nel nostro carattere.

 

La cosa più difficile è continuare a manifestare questa bontà quando la nostra vita è legata, come nel caso di Abigail ad una persona dura e malvagia. Abigaril era una "donna di buon senso e di bell'aspetto" (1 Samuele 25:3), dotata di senso dell’opportunità e accorta nel parlare o nel modo di comportarsi. Il suo parlare, quando arresta Davide che avrebbe voluto vendicarsi di Nabal, è un modello di buon senso ["Ti prego, mio signore, non far caso di quell'uomo da nulla che è Nabal; poiché egli è quel che dice il suo nome; si chiama Nabal e in lui non c'è che stoltezza" (1 Samuele 25:25)]. Così Davide, riconoscendo quanto fosse giusto il consiglio di Abigail, di tutto cuore la ringrazia per averlo salvato dal fare affrettatamente qualcosa per il quale per tutta la vita se ne sarebbe pentito. "Allora Davide disse ad Abigail: «Sia benedetto il SIGNORE, il Dio d'Israele, che oggi ti ha mandata incontro a me! Sia benedetto il tuo senno, e benedetta sia tu che oggi mi hai impedito di spargere del sangue e di farmi giustizia con le mie mani. Poiché certo, come è vero che vive il SIGNORE, il Dio d'Israele, che mi ha impedito di farti del male, se tu non ti fossi affrettata a venirmi incontro, fra qui e lo spuntar del giorno a Nabal non sarebbe rimasto un solo uomo»" (1 Samuele 25:32-24). Che dolore costante per Abigail, così nobile di carattere, essere sposata ad uno stolto, ma è la prova di vera bontà, un vero trionfo della grazia di Dio!

 

Ecco così quanto sia importante riconoscere, esaltare e promuovere tutto ciò che troviamo ammirevole e buono nel carattere degli altri. La bontà indica benignità, affabilità, cortesia, generosità: tutti trattipropri dell'amore di Dio. La persona buona è colei che ha una buona opinione della vita, che pensa fondamentalmente bene di essa;

una persona di pace, che diffonde intorno a sé un senso di pace, di libertà e di fiducia; è un dono prezioso per chi vive con lei o la incontra. La bontà è una virtù che sta in ombra, rifugge dall’ostentazione; la persona buona non bada a sé, né chiede che la si veda, è silenziosa, non parla molto, non spinge per farsi strada, non fa chiasso. La persona buona è immagine di Dio che si dona gioiosamente, abbracciando gli uomini. Per lei valgono queste parole attribuite a Gandhi: “Il miglior modo di predicare il Vangelo è viverlo. Una rosa non ha bisogno di prediche: diffonde il suo profumo ed è questa la sua predica. Fate che la vostra vita parli come una rosa. Persino il cieco, che non vede la rosa, ne viene attratto”.

 

"...Comportatevi come figli di luce - poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità esaminando che cosa sia gradito al Signore" (Efesini 5:8-10).

 

PREGHIERA

 

Signore, insegnaci ad esercitare un'influenza di grazia su tutti coloro con i quali veniamo in contatto, diffondendo con ogni sguardo, gesto o parola, la fragranza di Cristo, la luce del Suo volto. Amen.

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