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Intelligenza e follia

Page history last edited by Paolo E. Castellina 14 years, 9 months ago

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Intelligenza e follia

 

17 “Infatti Cristo non mi ha mandato a battezzare ma a evangelizzare; non con sapienza di parola, perché la croce di Cristo non sia resa vana. 18 Poiché la predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio; 19 infatti sta scritto: «Io farò perire la sapienza dei saggi e annienterò l'intelligenza degli intelligenti». 20 Dov'è il sapiente? Dov'è lo scriba? Dov'è il contestatore di questo secolo? Non ha forse Dio reso pazza la sapienza di questo mondo? 21 Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione” (1 Corinzi 1:17-21).

 

La scienza e la filosofia perseguono conoscenza e sapienza. Sono facoltà che Dio ha donato all'essere umano da sviluppare. Le vediamo rappresentate nella Genesi quando l'uomo dà un nome a tutto ciò che Dio aveva creato (Genesi 2:19). Loro presupposto è: “Il timore del Signore è il principio della scienza” (Proverbi 1:7). Quando l'essere umano, però, in peccaminosa ribellione contro Dio, accampa orgogliosamente autonomia da Lui, allora anche la sua scienza e la sua filosofia si corrompono, i suoi ragionamenti diventano vani, il suo cuore privo di intelligenza si ottenebra e, benché si dichiari sapiente, diventa stolto (Romani 1:21-22). Un mondo che, fiero della sua scienza, non giunge a conoscere Dio, come potrebbe e dovrebbe, non ottiene altro che il risultato di una scienza “impazzita” perché nega i presupposti stessi che le darebbero successo. Tutto ciò è tipico di gran parte degli scienziati e filosofi moderni: dicono di perseguire conoscenza e sapienza, ma, nei loro “studi approfonditi” dicono di non avere mai trovato Dio. Dio diventa per loro, “esperti in dibattiti culturali”, “un'ipotesi non necessaria”, qualcosa di cui poter fare “benissimo” a meno, concetto che per loro è di ingombro, ...che Dio è solo per gente “superstiziosa e sottosviluppata” ...e si pregiudicano le loro stesse imprese.

 

Dio, così, sconfessa questa “sapienza impazzita” rivelandosi proprio là dove il mondo meno l'andrebbe a cercare e operando salvezza proprio nel modo per essa più inverosimile: attraverso Gesù, il Cristo, che, come un criminale, muore in croce. Dio si nasconde proprio in quel Gesù tanto disprezzabile e lontano dalla sapienza di questo mondo, così come opera salvezza proprio nel modo “più folle” che ci sia. Non solo, ma l'Evangelo viene annunciato non attraverso i colti esperti in dibattiti culturali di questo mondo, ma attraverso l'umile predicazione di uomini e donne prevalentemente incolti. È così che Dio “fa perire” ed “annienta”, vanificandola, la sapienza scientifica e filosofica di questo mondo. Per loro la predicazione che l'annuncia è pazzia, un prodotto della “mente malata di qualcuno”, ma è proprio quella attraverso la quale si trova Dio e la salvezza dell'essere umano dal male che essi vanamente, cercano di perseguire per altre vie. È così, allora, che l'Apostolo predica l'Evangelo, non con l'eloquenza dei filosofi, ma con l'umile predicazione al riguardo della croce di Cristo. Essa è considerata follia da quelli che periscono, ma è accolta con fiducia da coloro che sono sulla via della salvezza. È così che, per l'apostolo, la predicazione ha il primato assoluto, essendo più importante ancora persino dello stesso battesimo.

 

Preghiera. Signore Iddio, che io valorizzi sempre meglio la predicazione dell'Evangelo ed attraverso di essa io Ti conosca e Ti faccia conoscere, non importa come il mondo la consideri. Amen.

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