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It 3-2

Page history last edited by Paolo E. Castellina 4 years, 4 months ago

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Un dono dal cielo - La necessità della Bibbia - Una serie di 25 lezioni sull'insegnamento della fede cristiana che si basa completamente sulla Bibbia, e inteso per principianti, per aiutarli a comprendere il dono più grande che abbiamo ricevuto da Dio


L'umanità si divide (Genesi 4)

 

Due paesi possono fare fra di loro un trattato o un'alleanza. Nel caso che una terza nazione li attaccasse, essi promettono di aiutarsi l'un l'altro. Nella Bibbia, il rapporto fra Dio e la creatura umana è pure chiamato un trattato, o “patto”, “alleanza”. In questo patto, sia Dio che la creatura umana si impegnano reciprocamente. Iddio promette di salvare e di proteggere la creatura umana, guidandola e provvedendo ai suoi bisogno. Essa, a sua volta, promette di amare e di servire Dio, ubbidendo alla Sua volontà e onorandolo in ogni cosa.


L'uno contro l'altro

Nonostante le promesse molto generose di Dio, appare subito evidente che non tutti sono interessati a servire Dio. Vi sono coloro che ignorano il ravvedimento e la necessità stessa d'essere personalmente salvati. L'umanità si divide in due gruppi. Il primo gruppo ama Dio e desidera essere salvato dai propri peccati, l'altro gruppo non vuole conoscere Dio e non gli importa nulla della questione del peccato. Quest'ultimo gruppo pretende di determinare da solo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Sono del tutto indifferenti, se non ostili, a ciò che la Bibbia chiama salvezza, ed allo stesso Salvatore.

Questa differenza fra le persone, appare già all'inizio stesso della Bibbia. I due figli di Adamo ed Eva, Caino ed Abele, portano entrambi un sacrificio al Signore. I loro genitori avevano loro insegnato a farlo. I frutti dei campi e degli armenti erano presentati a Dio sotto forma di offerta da bruciare. In questo essi riconoscevano Dio e Lo onoravano come Signore e Creatore. E' giusto, perché tutte le cose appartengono a Dio. Egli dona sempre con generosità. Dopo la caduta, la creatura umana non ha più diritto alcuno ad alcunché che si trovi sulla terra. Quando, però, i due uomini riconoscono Dio con un sacrificio, Iddio respinge l'offerta di Caino ed accetta l'offerta di Abele. Perché?

La ragione di questo, la troviamo nel fatto che Abele offre il suo sacrificio con fede genuina. Non così Caino. Nel suo sacrificio, Abele riconosceva che il Signore era il suo Creatore, e che dipendeva da Lui in tutto e per tutto. Abele sapeva che l'unica ragione per la quale poteva vivere, era il fatto che a dargli la vita era stato Dio. Iddio gli manifesta la Sua grazia. Era completamente differente in questo da Caino. Da ciò che troviamo scritto di lui, appare chiaro che egli volesse essere l'unico padrone di sé stesso. Egli sapeva, però, che doveva “tenersi buono” Dio. Il suo sacrificio non era espressione di riconoscenza e di dipendenza, ma aveva fatto questo sacrificio con l'atteggiamento di chi dice: “Può non servire a nulla, ma male non farà...”. Voleva, appunto, “tenersi buono” dio per poter far poi quello che meglio gli aggradava.

In realtà, punto focale di questo racconto è quello della necessità di mantenere un rapporto con Dio, e questo diventa chiaro nel seguito. Quando Caino si rende conto che Dio accetta l'offerta di Abele, ma non la propria, si infuria e decide così di eliminare Abele uccidendolo. Uccide così il fratello Abele in un impulso d'ira. Commette il primo omicidio della storia dell'umanità e non se ne pente minimamente.

Il conflitto, annunciato da Dio, tra “la progenie della donna”, i credenti, e “la progenie del serpente”, gli increduli, si evidenzia in modo drammatico in questo atto violento. La famiglia di Adamo ed Eva va a pezzi. E' divisa sulla base della fede e dell'incredulità. L'umanità si avvia su strade diverse.

La Bibbia menziona Lamech come uno dei discendenti di Caino. Tutto attraverso la famiglia di Lamech, la Bibbia ci mostra l'atteggiamento dei discendenti di Caino. Lamech dichiara apertamente che vuole essere indipendente da Dio (Genesi 4:19-24). I suoi figli industriosi e di talento, avevano, secondo loro, di meglio da fare che servire il Signore. Quando leggerai Genesi 4, scoprirai l'inizio di una cultura che non tiene Dio in alcun conto. La famiglia di Lamech non si attendeva delle cose da Dio, ma solo dai propri sforzi.

Se leggi le parole di Lamech in Genesi 4:23,24, scoprirai uno stile di vita che pure oggi è molto comune nel nostro mondo: “Viviamo solo una volta, quindi cerchiamo di trarre il più possibile da questa vita. Viviamo oggi alla grande, tanto domani morremo”. Lamech e la sua famiglia cercavano di sovvenire in qualche modo alle sofferenze che avrebbero incontrato sulla terra. Cercavano di dimenticare le conseguenze della Caduta e si salvare sé stessi. Pensavano di essere i padroni del mondo, e non si occupavano di Dio e dei Suoi comandamenti.

 

Invocare il Nome del Signore

 

C'era, però, una generazione che dipendeva da Dio. C'erano persone che non vedevano l'ora che venisse un redentore.

Sulle prime, sembrava che una generazione fedele fosse per sempre morta con Abele, ma Dio dà ad Eva un secondo figlio, Set, per continuare la linea di Adamo. La Scrittura dice: “Anche a Set nacque un figlio, che chiamò Enos. Allora si cominciò a invocare il nome del SIGNORE” (Genesi 4:26). Questo vuol dire che coloro che credevano nel Signore erano venuti insieme per onorarlo e per pregarlo affinché li salvasse. I discendenti di Set confessavano pubblicamente che essi si aspettavano da Dio ogni cosa, non solo in questa vita, ma anche nell'aldilà. Era un'opinione completamente diversa da quella sostenuta dai discendenti di Caino. L'incredulo serve sé stesso, mentre il credente serve Dio.

La pratica dell'invocare il Nome del Signore, comincia ai tempi di Enos, ma continua ancora oggi. Questa è la ragione per la quale è necessario sapere chi è Dio. Dapprima Iddio parlava direttamente alla creatura umana. Egli stesso, in qualche modo, visitava personalmente Adamo ed Eva prima della Caduta, nel giardino dell'Eden. Più tardi, per trasmettere la Sua Parola, Egli manda dei profeti. Finalmente, Egli manda nel mondo Suo Figlio. Oggi, coloro che vogliono conoscere Dio, devono leggere la Bibbia. E' in essa che Iddio si fa conoscere. Anche te puoi conoscerlo, ma devi imparare a leggere la Bibbia. Non è un libro facile. Avrai bisogno di aiuto. Un corso come questo potrà aiutarti, ma è pure necessario frequentare una chiesa dove la Bibbia sia letta e predicata ogni domenica.

 

Dio è fedele

 

Nella vita vi sono solo due modi per vivere: con Dio o senza Dio. Dio annunciò già da tempo immemorabile che vi sarebbe stato un conflitto fra questi due stili di vita. E' come una guerra fra due eserciti. Uno combatte per Dio, l'altro contro di Lui. E' una guerra che ha conseguenze in tutta la nostra vita.

E' soprattutto per i credenti che sarà una guerra difficile. Per natura noi siamo attratti all'opposizione. E' necessario spesso fare forza su noi stessi resistendo alle tendenze che abbiamo dentro di opporci a Dio (questo si chiama, nella Bibbia, “rinunciare a noi stessi”), mettere Dio al centro della vita ed ubbidire a ciò che richiede la Sua legge. Ciononostante, vi sono sempre state persone che amano Dio con tutte le loro forze e che cercano di vivere secondo i Suoi comandamenti. Conforta molto il fatto che non dovrai combattere da solo. Dio sarà al tuo fianco. La fedeltà di Dio al patto contratto con Adamo è la sola ragione per cui davvero è così. Dovrai combattere contro Satana, ma rendendoti contro che Gesù Cristo avrà la meglio su di lui, in Cristo potrai essere pure vittorioso. Devi essere certo di questo.

 

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