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L'insegnamento di Cristo sul fare del bene

Page history last edited by PBworks 16 years, 2 months ago

L'insegnamento di Gesù sul fare del bene

 

"E quegli, rispondendo, disse: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il prossimo tuo come te stesso». Ed egli gli disse: «Hai risposto esattamente; fa' questo e vivrai». Ma egli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?»" (Luca 10:27-29).

 

Non possiamo vivere da soli. Nessuno di noi può essere completamente indipendente dagli altri. Io non sono solo un centro, ma sono parte della circonferenza di un'altra persona. Ogni altro uomo, donna o bambino che conosco, è parte della mia circonferenza. Siamo membra gli uni degli altri. In altre parole, noi siamo tutti "prossimi". Una vita umana completa, che ha finestre aperte verso l'infinito Creatore, deve avere pure delle porte che si aprono sulla strada, dove incontriamo il nostro prossimo, i nostri vicini.

 

Quando parliamo dei nostri vicini, pensiamo naturalmente a quelli della porta accanto, e siamo inclini a limitare il comandamento di Dio a quelli che risiedono nella nostra stessa strada. Se sono persone "a posto" e abbienti, ci sembra che non sia il caso di aiutarle. Questa definizione di vicini o "prossimi", però, è troppo stretta e limitata, come mostra il Signore Gesù nella parabola del Buon Samaritano. Il Signore Gesù dice: "Sii prossimo di qualcun altro". Se ci si domanda, poi, quali siano le persone per le quali debbo essere vicino o prossimo, ecco la risposta: "Non fare differenza alcuna di razza o credo, ma ogni qual volta incontri qualcuno che sia stato spogliato, battuto, derubato e lasciato mezzo morto, non aspettare che altri vadano in suo soccorso, ma fascia le sue ferite, rendigli un servizio, trattalo come se lo amassi con l'amore naturale di un fratello".

 

Un uomo ricco potrebbe delegare qualcun altro a svolgere questo servizio, potrebbe pagare, per esempio, un vigilante per sorvegliare e rendere più sicura la pericolosa strada fra Gerusalemme e Gerico, lasciando che sia questi a prendersi eventualmente cura di coloro che dovessero infortunarsi, ma questo non sarebbe altrettanto efficace, di valore, del prendersi personalmente cura delle persone, né per sé, né per quelli che sono nel bisogno. Dovremmo piuttosto mettere insieme le due cose, perché la nostra esperienza personale in tali casi, ci metterebbe in grado di dirigere i nostri agenti e vivere nei loro sforzi, tanto da farli diventare nostri. Forse la cosa migliore, in casi come questi, è farci eleggere come rappresentanti politici a qualche livello, oppure organizzarci come vigilanza per pattugliare la strada e dissuadere i criminali che infestano le strade della vita.

 

Rammentate che un dono in denaro non è necessariamente l'unico modo per aiutare il prossimo. Ciò di cui maggiormente hanno bisogno uomini e donne è la compassione, la  solidarietà, il vostro aiuto di mano e di cuore. "Pietro disse: «Io non ho né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati, e cammina!" (Atti 3:6). "Io non ho né argento né oro" è stata la confessione dei più grandi benefattori dell'umanità. Soprattutto, questo era vero per il nostro Signore stesso, che diventa povero proprio per potere venire in nostro soccorso, perché non l'avrebbe mai potuto fare se fosse rimasto ricco. Facciamo in modo che Egli diventi il nostro Esempio: "il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti" (Marco 10:45).

 

Preghiera. Mostrami oggi, o Signore, uno dei Tuoi piccoli ai quali debbo dare un bicchier d'acqua nel Tuo nome. Amen.

 

Da "Our Daily Walk - Daily Meditations and a Prayer for Each Day By F.B. Meyer", 11 gennaio.

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