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La determinazione della fede

Page history last edited by Paolo E. Castellina 15 years, 7 months ago
15 Settembre 
  
LA DETERMINAZIONE DELLA FEDE 
"Non trovando modo d'introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e, fatta un'apertura fra le tegole, lo calarono giù con il suo lettuccio, in mezzo alla gente, davanti a Gesù” (Luca 5:19). 
 
Il racconto di Luca 5:17-26 è veramente bello e pieno d’umanità. Gesù quel giorno, come tanti del Suo ministero terreno, si trovava in una casa privata ed insegnava, come solo Lui sapeva fare, le cose di Dio. Stare ad ascoltarlo era affascinante e tutti quelli che avevano potuto erano entrati ed avevano reso strapiene quelle umili camere solo per poter ascoltare Gesù. All’esterno una folla si era pure riunita in attesa che Gesù uscisse sperando che rivolgesse la parola anche a loro. Peccato che a quel tempo non esistevano gli altoparlanti! Anche se qualcuno avesse voluto avvicinarsi a Gesù, tanta era la folla presente che la cosa sarebbe stata impossibile. 
 
In città c’era un uomo che soffriva di una grave paralisi invalidante. Aveva udito di Gesù, della Sua instancabile volontà di venire incontro alle umane sofferenze. Chissà, l’uomo pensava, forse Gesù avrebbe fatto qualcosa anche per lui. Come fare, però, per raggiungerlo, non solo la sua invalidità glielo avrebbe impedito, ma anche tanta era la folla attorno a Gesù che la cosa era in pratica senza speranza. Quell’uomo, però, aveva degli amici meravigliosi che, con gran disponibilità e impegno si occupavano di lui. Ce ne fossero di più di persone così oggi! Ecco così che quei quattro amici dicono: “Ti facciamo arrivare noi da Gesù! Sappiamo che Egli non ha mai né respinto né deluso tutti quelli che vanno a Lui con fede. Escogiteremo qualcosa!”. Ecco così l’idea luminosa: arrivare sul terrazzo della casa dove si trovava Gesù e, dopo avere aperto un varco nel fragile soffitto della casa, calare l’amico sulla barella proprio davanti a Gesù! E così fanno con incredibile determinazione. 
 
La loro determinazione è vincente. Gesù non è risentito della loro importunità, anzi, li addita a tutti i presenti come modello di fede. Gesù, così, risponde ai bisogni di quell’uomo invalido. La sorpresa dei presenti è ancora più grande, però, perché prima ancora di sanarlo dalla sua invalidità fisica, risana lo spirito, il cuore, di quell’uomo, facendo notare quanto sia importante prima d’ogni altra cosa, risanare il rapporto con Dio, pregiudicato dal peccato e che forse era persino una concausa della stessa sua paralisi.  
 
Che gran cosa l’amicizia! Non c’è nulla di più importante della solidarietà umana. Che cosa ancora più grande e purtroppo più rara ancora, avere degli amici credenti che ti portano da Gesù perché sanno che è presso di Lui che anche i casi più difficili possono trovare soluzione. Amici solidali, amici cristiani dalla fede determinata che li spinge all’azione! Amici che sanno quanto sia importante la salute soprattutto spirituale, l’armonioso rapporto con Dio. Esso indubbiamente ha una “ricaduta” certa ed inequivocabile anche sulla salute fisica di una persona. Siamo noi amici così?  
 
“C'è qualcuno che è malato? Chiami gli anziani della chiesa ed essi preghino per lui, ungendolo d'olio nel nome del Signore: la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà; se egli ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati. Confessate dunque i vostri peccati gli uni agli altri, pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti; la preghiera del giusto ha una grande efficacia” (Giacomo 5:14-16). 
 
PREGHIERA 
O Signore, riempi il nostro cuore del Tuo divino amore, affinché possiamo sperare ogni cosa, sopportare ogni cosa e diventare messaggeri della Tua terapeutica misericordia verso le sofferenze e le infermità degli altri. Amen

 

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