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La follia di chi non si prepara

Page history last edited by Paolo E. Castellina 15 years, 7 months ago

3 Settembre

LA FOLLIA DI CHI NON SI PREPARA

 

"Ma, mentre quelle andavano a comprarne, arrivò lo sposo; e quelle che erano pronte entrarono con lui nella sala delle nozze, e la porta fu chiusa" (Matteo 25:10).

 

Le ragazze stolte di cui parla la parabola avevano fatto cinque grandi errori.

 

(I) "Non avevano preso con sé dell'olio" (3). Non avevano provveduto a che le loro lampade rimanessero accese. Non basta avere una lampada, bisogna che sia accesa e che rimanga accesa. Il fuoco deve avere qualcosa da bruciare. Quanti sono coloro che, all'inizio, nelle prime fasi, della loro vita cristiana, sono impegnati e zelanti, ma, non avendo provveduto a che questo loro impegno continuasse nel tempo, dopo un po' esso si affievolisce, perdono di interesse e diventano indifferenti e negligenti! L'impegno cristiano deve essere alimentato da ciò che lo Spirito Santo provvede nell'ambito della comunità cristiana e nella vita personale. È vero, non è sempre colpa loro perché è responsabilità dei responsabili della comunità cristiana locale provvedere a che la fede e l'impegno di ogni singolo cristiano sia nutrito e stimolato, ma la carenza in questo campo non è una scusa per il singolo nel perseguire una disciplina quotidiana di preghiera, lettura, meditazione e studio della Parola di Dio, partecipazione attiva alle attività della comunità cristiana e amorevole interesse per il prossimo. L'olio della lampada è sinonimo di comunicazione costante con Dio Padre, seguendo il Signore Gesù Cristo ed attraverso l'opera dello Spirito Santo.

 

(II) Esse dormivano: "Siccome lo sposo tardava, tutte divennero assonnate e si addormentarono" (5). C'è differenza fra il sonno della persona avveduta e quello dello stolto. Vi sono due tipi di sonno. Il primo sorge da un senso di tranquillità, sicurezza e fiducia. Ogni preparativo è stato compiuto, tutto ciò che bisognava fare (ogni nostro dovere) è stato completato e deliberatamente ci affidiamo alla cura di Dio. Così dormiva Pietro nel carcere, prima che l'angelo del Signore venisse a liberarlo. Il sonno, invece, della sentinella di servizio, quando il nemico sta cercando di penetrare nella cittadella; quello del pilota quando la nave corre il rischio di infrangersi sulle rocce; quello dell'infermiera che dovrebbe vigilare costantemente sulle condizioni del paziente a rischio, è colpevole. Le ragazze stolte della parabola non avevano diritto di dormire se non avevano disposto il necessario per accogliere lo Sposo al suo arrivo. Non dobbiamo prendere le cose per scontate. "Essi curano alla leggera la piaga del mio popolo; dicono: 'Pace, pace', mentre pace non c'è" (Geremia 8:11).

 

(III) Esse pensavano di potersi avvalere di quel che le altre avevano provveduto. "Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono" (8). L'appello che fanno alle altre, però, è vano. Ciascuno deve portare il proprio fardello di responsabilità di fronte a Dio. Non esiste una "fede delegata". Possiamo, è vero, acquistarla senza pagare ["O voi tutti che siete assetati, venite alle acque; voi che non avete denaro venite, comprate e mangiate! Venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte! " (Isaia 55:1)], ma ciascuno deve attivamente fare propria la grazia vivente e la potenza di Cristo.

 

(IV) Pensavano di poter comunque entrare: "Più tardi vennero anche le altre vergini, dicendo: 'Signore, Signore, aprici!'" (11). La porta, però, era stata definitivamente chiusa! "Come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza?" (Ebrei 2:3).

 

(V) Pensavano che lo Sposo le avrebbe riconosciute. Egli, per`o, dice: "Io vi dico in verità: Non vi conosco" (12). Ciascuno deve chiedersi: "Gesù mi conosce? Mi riconoscerà alla fine". L'unico modo per esserne sicuri è inginocchiarci di fronte alla croce fintanto che Egli ci suggelli con il Suo Santo Spirito e ci dica: "Ora così parla il SIGNORE, il tuo Creatore, o Giacobbe, colui che ti ha formato, o Israele! Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei mio!" (Isaia 43:1).

 

PREGHIERA

 

O Signore, preghiamo affinché la nostra vita possa essere la lampada per la quale Tu fornisci olio. Aiutaci a bruciuare e brillare in questo mondo oscuro. Amen.

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