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La generosità di Dio

Page history last edited by Paolo E. Castellina 15 years, 6 months ago

12 Ottobre

 

La generosità di Dio

 

"Parlarono contro Dio, dicendo: «Potrebbe Dio imbandirci una mensa nel deserto? Ecco, egli percosse la roccia e ne sgorgarono acque, ne strariparono torrenti; potrebbe darci anche del pane e provveder di carne il suo popolo?» (...) Così essi mangiarono, furono saziati e Dio mandò loro quel che avevano desiderato" (Salmo 78:19,20,29).

 

Questo è sempre il grido dell'incredulità: "Potrebbe Dio...". Quello della fede, invece, è: "Dio può". Il modo in cui usiamo i tempi dei verbi è significativo! "Potrebbe Dio imbandirci una mensa nel deserto?" Sì, Dio può prepararci una tavola apparecchiata con tanto di buoni cibi, persino nel deserto: "Per me tu imbandisci la tavola, sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo; la mia coppa trabocca" (Salmo 23:5). Potrebbe darci anche del pane? Egli può soddisfare il desiderio di ogni vivente aprendo la Sua mano. "...spesse volte [il diavolo] ha gettato [mio figlio] anche nel fuoco e nell'acqua per farlo perire; ma tu, se puoi fare qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci" (Marco 9:22); "Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse: «Agli uomini è impossibile, ma non a Dio; perché ogni cosa è possibile a Dio»" (Marco 10:27). "«Dici: "Se puoi!" Ogni cosa è possibile per chi crede»" (Marco 9:23).

 

Le peregrinazioni di Israele nel deserto per quarant'anni erano state causate proprio dall'aver guardato alle loro difficoltà come insormontabili e all'aver messo in questione il fatto che Dio avesse potuto vincerle per loro. Fra il popolo, solo Caleb e Giosuè non sono intimiditi guardando ai Cananei ed alle loro città fortificate, perché il loro sguardo va oltre, non si ferma alle difficoltà. Essi guardano alle promesse di Dio che non mente e che mantiene sempre la parola che ha data. Alcuni vedono davanti a loro dei giganti che sbarrano il loro cammino e ne scrivono con la lettera maiuscola, i Giganti, dimenticandosi che solo Dio è "maiuscolo". "...abbiamo visto i giganti, figli di Anac, della razza dei giganti. Di fronte a loro ci pareva di essere cavallette; e tali sembravamo a loro" (Numeri 13:22). Allo stesso modo c'è chi mette la lettera maiuscola a diavolo ed a satana, più o meno consapevolmente attribuendo loro quella grandezza ed onnipotenza che appartiene solo a Dio. Ci dimentichiamo che non siamo "cavallette", ma figli di Dio: "Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo" (Romani 8:17). Guardiamo al passato, guardiamo a ciò che Dio ha fatto per noi, rammentiamoci che Egli si è impegnato a terminare l'opera che ha intrapreso. "E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un'opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù" (Filippesi 1:6). Se ci ha dato acqua, ci darà anche pane.

 

"«Io ho udito i mormorii dei figli d'Israele; parla loro così: "Al tramonto mangerete carne e domattina sarete saziati di pane; e conoscerete che io sono il SIGNORE, il vostro Dio"»" (Esodo 16:22). Quando siamo poveri e bisognosi siamo inclini a pregare umilmente. Se però la nostra sorte cambia ed abbiamo non povertà ma abbondanza, c'è qualcosa che cambia anche nel nostro atteggiamento. Diventiamo inclini all'auto-indulgenza, ci dimentichiamo dei bisogni del mondo. Invece di rammentarci che siamo ancora ospiti di Dio, magnifichiamo noi stessi come se fossimo diventati noi stessi padron di casa. Forse è per questo che Dio ci mantiene con il minimo, perché sa che se avessimo di più incorreremmo in tentazioni pericolose per la nostra salute spirituale, diventeremmo arroganti, oppure inclini a sprecare le nostre risorse. E' così che forse Egli risponde alla nostra preghiera: "Non esporci alla tentazione".

 

PREGHIERA

 

Ti ringraziamo, Padre celeste, per la Tua fedeltà e generosità che ogni giorno provvede per noi. ti ringraziamo per quanto ci hai dato, ma anche per quello che non ci hai dato. La Tua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la propria gloria e virtù. Amen.

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