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La preghiera di Gesù

Page history last edited by Paolo E. Castellina 15 years, 6 months ago

25 Ottobre

 

La preghiera di Gesù

 

"Io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi" (Giovanni 17:1).

 

Il capitolo 17 del vangelo secondo Giovanni, un capitolo veramente magnifico, potrebbe essere chiamato l'altare dell'incenso del Nuovo Testamento. Anticamente, nel tempio di Gerusalemme, veniva bruciato incenso come simbolo delle preghiere del popolo di Dio che s'innalzano verso il cielo. La fragranza di un tale profumo indicava quanto la preghiera sincera sia gradita al Signore. Allo stesso modo, la preghiera di Gesù, com'è riportata in questo capitolo, è piena della fragranza dell'intercessione di Gesù in favore dei Suoi discepoli. Fermiamoci a contemplare questa preghiera prendendoci il tempo necessario e notiamo quanto sia profonda. E' una finestra aperta nella consapevolezza interiore di Gesù che ci fa intendere quali pensieri Egli abitualmente coltivasse nella Sua anima.

 

L'attenzione di Gesù non è rivolta a Sé stesso, ma, attraverso tutto il Suo ministero, è assorbita completamente a promuovere la gloria di Dio. Egli anticipa, di fatto, le grandi parole dell'Apostolo quando scrive: "Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno. Amen" (Romani 11:36). In questo abbiamo un esempio da seguire. Dobbiamo trovare in Lui fresche sorgenti come Egli le trovava in Dio Padre; dobbiamo essere pronti ad affidare tutto ciò che possediamo a Lui, utilizzandolo per il Suo servizio; dobbiamo fare nostra, momento dopo momento, la Sua insondabile ricchezza; se mai dovessimo conseguire gloria sulla terra, dobbiamo porla ai Suoi piedi e condividerla con coloro dei quali ci è stata data responsabilità.

 

Al tempo stesso Cristo afferma la Sua identità. Sebbene Gesù rinunci ad ogni Suo proprio interesse, vi sono molte cose che erano inalienabili alla Sua persona e delle quali non poteva privarsi. Sapeva di essere sempre stato uno con Dio e sempre lo sarebbe stato. L'amore che esisteva fra il Padre e Lui doveva essere condiviso con un'innumerevole moltitudine di persone. Sappiamo di essere amati d'un amore immutabile, che in Cristo siamo arricchiti secondo la misura dell'immutabile pienezza di Dio.  Perché non condividiamo più profondamente la completa dedizione di Cristo verso gli altri affinché stiamo con Lui su quelle gloriose altezze, oltre ogni possibilità che ci raggiunga dubbio e paura?

 

E' così che Cristo realizza Sé stesso. Udite le Sue gloriose parole: "Io sono glorificato in loro" (v. 10); "Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi" (v. 21); "...affinché l'amore del quale tu mi hai amato sia in loro, e io in loro" (v. 25). E' solo quando Egli vede la sua gioia per le miriadi di anime elette e redente, e trova il Suo amore riprodotto nella Sua vita, che Egli può dire d'essere veramente realizzato e soddisfatto.

 

PREGHIERA

 

Ti ringraziamo, o Padre celeste, per il dono di Gesù nostro Signore ed Amico. Attiraci sempre di più in comunione con Lui, affinché Ti conosciamo meglio attraverso di Lui e siamo conformati alla Tua immagine.

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