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Le responsabilità dell'essere tempio di Dio

“16 Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? 17 Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi” (1 Corinzi 3:16-17).

Dopo avere ammonito i ministri di Dio al riguardo dei loro precisi doveri, ora l'Apostolo si rivolge alla comunità dei cristiani nel suo insieme. Ciascun credente, infatti, deve vigilare diligentemente su sé stesso. Se i ministri di Dio sono “i muratori”, essi costituiscono “la casa”, “il tempio” dove Dio prende la Sua dimora. È una casa da conservare sempre pulita, in buon ordine e funzionale. Ciascun credente è custode di questa casa: essa è responsabilità di tutti coloro che ne fanno parte come “pietre” di questo tempio. [“...anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo” (1 Pietro 2:5)]. “Tempio di Dio”, inoltre, è come individualmente ciascun cristiano è pure chiamato al riguardo di altri aspetti della vita in Cristo. [ (1 Corinzi 6:19).“Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi”. Com'è possibile, infatti, contaminare il nostro corpo con la prostituzione, quando esso è tempio di Dio? Allo stesso modo è accaduto nella storia ed accade che la chiesa cristiana prostituisca sé stessa per servire le cause ed i poteri di questo mondo. Quale potrebbe essere la sorte ed il castigo di una chiesa che, infedele al suo mandato, si trovi in questa situazione? Che Dio la abbandona lasciandola al suo destino, lasciandola preda proprio di coloro con i quali si era alleata e che non avranno scrupolo alcuno a distruggerla. La storia dell'antico Israele è spesso una parabola di quel che può succedere anche ad una chiesa quando non è più fedele al servizio del suo Signore.

I cristiani di Corinto erano consapevoli di essere “tempio vivente” dello Spirito Santo di Dio. Ne consegue, quindi, che esso debba essere per Lui una degna dimora. L'ammonizione, quindi, è molto seria. Che accadrà a coloro che corrompono o rovinano questa santa dimora? Che può accadere se io non onoro la mia responsabilità di prendermi cura della comunità cristiana a cui appartengo ed all'onore della Chiesa nel suo insieme?

La comunità cristiana potrebbe diventare come l'antico tempio di Gerusalemme, trasformato in una bottega per fare affari e che aveva suscitato l'ira di Gesù: “Sta scritto: 'La mia casa sarà una casa di preghiera', ma voi ne avete fatto un covo di ladri'" (Luca 19:46). La chiesa di Cristo non raramente è stata profanata da gente che vi si è introdotta per portare avanti i loro “business”, i loro interessi privati, il loro potere, e non per servire Dio. La chiesa di Dio deve essere santa, casta e pura. L'Apostolo scrive: “Infatti sono geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a un unico sposo, per presentarvi come una casta vergine a Cristo. Ma temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti vengano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purezza nei riguardi di Cristo” (2 Corinzi 11:2-3).

Preghiera. Signore Iddio, è un privilegio ed un onore straordinario essere considerato, sia a livello personale che comunitario, come casa, tempio, dimora del Tuo Santo Spirito. Che responsabilità, però, questo comporta! Aiutami, Te ne prego a prendermi la dovuta e diligente cura di questa casa per conservarla integra e pura. Amen.