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Libertà senza limiti

Page history last edited by Paolo E. Castellina 14 years, 8 months ago

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Libertà senza limiti?

 

23 “Ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa è utile; ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa edifica. 24 Nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma ciascuno cerchi quello degli altri. 25 Mangiate di tutto quello che si vende al mercato, senza fare inchieste per motivo di coscienza; 26 perché al Signore appartiene la terra e tutto quello che essa contiene. 27 Se qualcuno dei non credenti v'invita, e voi volete andarci, mangiate di tutto quello che vi è posto davanti, senza fare inchieste per motivo di coscienza. 28 Ma se qualcuno vi dice: «Questa è carne di sacrifici», non ne mangiate per riguardo a colui che vi ha avvertito e per riguardo alla coscienza; 29 alla coscienza, dico, non tua, ma di quell'altro; infatti, perché sarebbe giudicata la mia libertà dalla coscienza altrui? 30 Se io mangio di una cosa con rendimento di grazie, perché sarei biasimato per quello di cui io rendo grazie?” (1 Corinzi 10:23-30).

 

L'Apostolo qui ritorna sulla questione, rilevante allora per i cristiani di Corinto, se sia lecito mangiare la carne che proviene dai cerimoniali dei templi pagani. Paolo ha già ampiamente risposto: di per sé stessa quella carne è carne come qualsiasi altra: sì, certo, siamo liberi di nutrircene. Ci sono considerazioni, però, che talvolta ci impediscono di farlo: dipende dalle circostanze!

 

Alcuni cristiani di Corinto, però, sembrano risentire delle riserve fatte dall'Apostolo. “La nostra libertà è sovrana! È un bene prezioso che niente e nessuno può pregiudicare!”. È così? No. La nostra libertà è “sovrana”, ma si tratta di una sovranità necessariamente limitata. Bisogna tenere conto anche di altri fattori, il rispetto della coscienza altrui, l'amore per il prossimo, la necessità costante di edificare ecc. Il cristiano deve essere pronto a rinunciare anche ai suoi diritti se necessario, perché esistono valori ancora più importanti della propria libertà, come l'amore, dimostrato dallo stesso Gesù che prima di pensare a Sé stesso, pensava soprattutto ad avvantaggiare e beneficare gli altri.

 

Il contenuto dell'amore è precisato dai principi morali della legge di Dio. La libertà, quindi, si può dire che sia necessariamente limitata dalla legge morale di Dio, alla quale Egli stesso si sottomette. È “la legge della libertà” di cui parla l'apostolo Giacomo: Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo la legge di libertà. Perché il giudizio è senza misericordia contro chi non ha usato misericordia. La misericordia invece trionfa sul giudizio” (Giacomo 2:12-13). Anche la libertà è necessariamente sottoposta alla legge. Questo non la pregiudica, ma la garantisce. La libertà non è assoluta, ma relativa. Essa deve tenere conto della libertà di tutti, non solo della mia. L'esercizio della mia libertà non deve essere tale da danneggiare quella degli altri, da pregiudicare il bene degli altri, anzi, deve essere tale da promuovere anche il bene degli altri. La libertà di tutti è garantita dalla legge di Dio, come il codice stradale garantisce la libertà di circolazione, la rende possibile. Da un certo punto di vista il cristiano è libero dalla legge: “Non siete sotto la legge ma sotto la grazia” (Romani 6:14). La sua osservanza non è più condizione di salvezza perché questo è impossibile a peccatori come noi, ma il cristiano la onora perché riconosce come essa definisca ciò che è buono e giusto.

 

Preghiera. Signore, Ti ringrazio del dono della libertà che mi hai fatto in Cristo. Che io però ne faccia uso secondo lo spirito di Cristo, mio Signore e maestro. Amen.

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