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Non cacofonia ma armoniosa sinfonia

Page history last edited by Paolo E. Castellina 14 years, 7 months ago

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Non cacofonia ma armoniosa sinfonia

 

5 “Vorrei che tutti parlaste in altre lingue, ma molto più che profetaste; chi profetizza è superiore a chi parla in altre lingue, a meno che egli interpreti, perché la chiesa ne riceva edificazione. 6 Dunque, fratelli, se io venissi a voi parlando in altre lingue, che vi servirebbe se la mia parola non vi recasse qualche rivelazione, o qualche conoscenza, o qualche profezia, o qualche insegnamento? 7 Perfino le cose inanimate che danno suono, come il flauto o la cetra, se non danno suoni distinti, come si riconoscerà ciò che si suona con il flauto o con la cetra? 8 E se la tromba dà un suono sconosciuto, chi si preparerà alla battaglia? 9 Così anche voi, se con la lingua non proferite un discorso comprensibile, come si capirà quello che dite? Parlerete al vento. 10 Ci sono nel mondo non so quante specie di linguaggi e nessun linguaggio è senza significato. 11 Se quindi non comprendo il significato del linguaggio sarò uno straniero per chi parla, e chi parla sarà uno straniero per me” (1 Corinzi 14:5-11).

 

Nella comunità cristiana di Corinto, al linguaggio privato di preghiera si aggiungeva, per diversi credenti, la glossolalia, la pronuncia di ciò che poteva sembrare una lingua sconosciuta (xenoglossia), semplici sillabe senza senso, o le parole di un linguaggio mistico sconosciuto. Comune anche in altre religioni (come nell'oracolo di Delfi, nello spiritismo, nello sciamanesimo, o come conseguenza dell'assunzione di droghe allucinogene), nella glossolalia alcuni soggetti entravano in uno stato di trance attraverso pratiche ipnotiche, risultanti in uno stato di estasi religiosa. Essa poteva avere indubbiamente effetti liberanti sulla psiche, acuendo la sensibilità ricettiva verso il mondo non sensibile e verso Dio. In questo senso, per alcuni individui, essa poteva essere considerata un dono di Dio. L'Apostolo non lo nega, ma si adopera affinché questi fenomeni (non esenti da gravi rischi e dei quali si può facilmente abusare o falsificare) siano molto contenuti.

 

In ogni caso Paolo sottolinea qui fortemente la superiorità di altri doni che maggiormente edifichino la comunità, l'importanza di comunicare chiare ed intellegibili rivelazioni, conoscenze, profezie e insegnamenti. È necessario che ogni cosa si riveli di autentico servizio per la comunità, che “l'orchestra” non produca stonata e disordinata cacofonia, ma bellezza ed armonia. Ciò che avviene fra i cristiani deve ispirare, edificare, suscitare ammirazione, confortare, sfidare, guarire, non respingere, scandalizzare, infondere fastidio. Deve “far respirare”, non soffocare, essere liberante, non aggravare come un pesante fardello. Rumori fastidiosi, fracasso e confusione ce n'è già troppo in questo mondo. L'esperienza della comunità cristiana deve essere comprensibile, significativa, non deve essere un indecifrabile bla-bla privo senso per chi ascolta. Se una lingua straniera può essere talvolta giustificata, essa deve essere accompagnata sempre da traduzione ed interpretazione, appunto perché deve essere sensata ed utile. Trasmettere a ciascuno e nella società esterna significative e rilevanti rivelazioni, conoscenze, profezie ed insegnamenti: ecco a che cosa deve tende la comunità cristiana In questo essa deve “fare differenza”. Quante cose prive di senso nel nostro mondo (e magari nella nostra vita)! La fede cristiana autentica non dà alcun contributo all'insensatezza, ma promuove ciò che davvero è utile e salvifico per l'essere umano. Lo Spirito Santo mette ordine al caos primordiale, non vi contribuisce! E noi?

Preghiera. Signore, non voglio essere insensato ed incomprensibile, caotico e fastidioso, ma chiaro e benefico. Così sia!

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