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Non parole ma reale potenza

Page history last edited by Paolo E. Castellina 14 years, 9 months ago

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Non parole, ma reale potenza

 

18 “Or alcuni si sono gonfiati d'orgoglio, come se io non dovessi più venire da voi; 19 ma, se il Signore vorrà, mi recherò presto da voi, e conoscerò non il parlare ma la potenza di coloro che si sono gonfiati; 20 perché il regno di Dio non consiste in parole, ma in potenza. 21 Che volete? Che venga da voi con la verga o con amore e con spirito di mansuetudine?” (1 Corinzi 4:18-21).

 

Coloro che a Corinto vantavano superiorità rispetto all'Apostolo, il suo messaggio e ciò che ne consegue, erano molto bravi a parlare ed a vantarsi. Alla prova dei fatti, però, come sarebbero andati? Contavano sul fatto che Paolo non sarebbe più tornato a Corinto, ma in fondo temevano di doversi confrontare con lui. La sua potenza gli derivava dall'investitura che aveva avuto da Dio, dallo Spirito Santo che indubbiamente agiva in lui e tramite lui. Essi lo sapevano o si illudevano di “batterlo” facendo meglio di lui. Davvero? Forse Paolo non avrebbe potuto tenere testa alla loro eloquenza, ma Paolo avrebbe potuto mostrare i frutti dello Spirito Santo: “Il frutto dello Spirito ... è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo” (Galati 5:22).

 

Quali erano stati, infatti, i frutti della loro opera fra i cristiani di Corinto? Discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, vanagloria... Sono indubbiamente “opere della carne”. Quel che conta davanti a Dio non sono, però, le abilità retoriche, vincere le controversie, ma uomini e donne realmente convertiti a Cristo, che pensano, parlano ed agiscono come Lui. Questa è vera potenza.

 

Strano davvero come oggi coloro che tanto van parlando di possedere “la potenza dello Spirito Santo” l'associno al parlare. Indubbiamente si dimostrano “grandi predicatori” in grado d'affascinare folle intere. Si vantano di grandi cose, ma dietro alla propaganda si rivela solo finzione ed inganno. Non si tratta che di manipolazioni che dopo un po' svelano tutta la loro inconsistenza. Affermano di produrre miracoli prodigiosi, ma ad un esame più attento appare tutta la loro fallacia. Strano poi come la “potenza spirituale” che essi affermano di ricevere si manifesti solo in “bla-bla” incoerenti e privi di significato, così lo sono le loro presunte “profezie” e “visioni” che, nella migliore delle ipotesi, non sono che ripetizioni di banalità e luoghi comuni. Sotto tutte queste pretese si nascondono così interessi privati, egoismo, carnalità, mancanza d'amore e di considerazione, spirito di parte, vanagloria...

 

Di fronte a tutto questo, che rovinava la chiesa di Corinto e certo non la faceva “progredire” come quelli vantavano, si può comprendere l'ira dell'Apostolo, normalmente amorevole e mansueto, ma se fosse arrivato, verso di loro avrebbe usato “la verga”, forse non letteralmente, ma avrebbe denunciato e smascherato tutta la loro vanagloria.

 

Il regno di Dio è reale potenza di trasformazione, non solo parole. L'autentico ministro di Dio desidera edificare diligentemente il regno di Dio, l'ubbidienza all'autorità di Dio in Cristo, il Suo onore, nel timore del Signore e con purezza di coscienza. “Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove” (2 Corinzi 5:17): questo è ciò che conta davanti a Dio.

 

Preghiera. Signore, non voglio essere un venditore di parole fumose, ma un fedele strumento del Tuo regno. Amen.

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