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Sofferenze sì ma anche molte consolazioni

Page history last edited by Paolo E. Castellina 14 years, 4 months ago

1:3-6 Sofferenze sì, ma anche molte consolazioni


3 "Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, 4 il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione; 5 perché, come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione. 6 Perciò se siamo afflitti, è per la vostra consolazione e salvezza; se siamo consolati, è per la vostra consolazione, la quale opera efficacemente nel farvi capaci di sopportare le stesse sofferenze che anche noi sopportiamo" (2 Corinzi 1:3-6).

 

L'apostolo Paolo, nell'adempimento della missione alla quale Iddio lo aveva chiamato, era stato tribolato in ogni maniera (7:5). Inoltre, "...oltre a tutto il resto, sono assillato ogni giorno dalle preoccupazioni che mi vengono da tutte le chiese" (11:28). Paolo era stato grandemente afflitto dalla situazione che si era sviluppata fra i cristiani di Corinto tanto da disperare di loro e da "perderci il sonno". Quante nottate, infatti, aveva passato riversando nella preghiera le sue ansie e preoccupazioni per loro. Attraverso tutto questo, Paolo, però persevera perché Dio non gli fa mancare consolazioni ed incoraggiamenti.Nel caso particolare, Tito era arrivato da Corinto per portare a Paolo buone notizie sul successo della sua opera di correzione di quella comunità (7;4,6) e la cosa gli aveva dato grande gioia e conforto. Questo, così, gli dà l'opportunità di fare una riflessione sulle consolazioni che Dio provvede nella sofferenza a chi Gli si affida e Lo serve. La sofferenza fa inevitabilmente parte della vita cristiana ed è un'opportunità per apprendere come Dio operi per provvedere ai nostri bisogni quotidiani.

 

In primo luogo, nel mezzo delle sofferenze Iddio ci fornisce motivi di incoraggiamento, di consolazione e conforto. Per esperienza diretta l'Apostolo esprime così la sua lode ed il suo ringraziamento verso Dio perché in ogni sua afflizione Egli lo ha sempre consolato. Dio, per lui, infatti, non è un Dio astratto e lontano: Dio è il Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Dio che, nel Suo ministero terreno, Gesù esprimeva nel Suo insegnamento e in atti di concreto amore verso creature umane sofferenti. E' così che Dio è Padre misericordioso che va incontro a chi soffre. Egli può essere così considerato il Dio di ogni consolazione, Colui che conforta. Paolo qui si riferisce in particolare alle sofferenze sue e di tutti gli altri fedeli predicatori dell'Evangelo senza eccezione che, durante i loro viaggi, erano stati afflitti in svariati modi. Essi, però, non si erano perduti di coraggio, anzi, avevano perseverato in barba ad ogni difficoltà perché da Dio avevano ricevuto consolazione.Questa è pure l'esperienza di Dio dei credenti nell'Antico Testamento: "Come un padre è pietoso verso i suoi figli, così è pietoso il SIGNORE verso quelli che lo temono. Poiché egli conosce la nostra natura; egli si ricorda che siamo polvere" (Salmo 103:13-14).

 

In secondo luogo, quello che ricevono da Dio non è un conforto finalizzato alla sola loro persona, come se, per il fatto di essere al servizio della Parola di Dio, essi godano di una situazione di privilegio alla quale gli altri sono esclusi. Dio li consola affinché, attraverso questa loro esperienza, essi, a loro volta, possano essere di autentico conforto e consolazione anche per gli altri che si trovino in qualunque afflizione. E' così che Dio si avvale di noi e dell'esperienza di conforto nelle difficoltà per portare ad altri lo stesso incoraggiamento. E' così che le nostre parole di conforto verso i sofferenti non sono per noi facili consolazioni, ma possiamo dirle perché anche noi siamo stati afflitti e consolati.

 

In terzo luogo, ciò che Dio provvede, non è liberazione dalleafflizioni, ma incoraggiamento in ogni afflizione. Al cristiano non viene necessariamente promesso di essere esentato dai problemi, ma di ricevere forza per affrontarli a testa alta. Come cristiani indubbiamente soffriamo e soffriremo. "Portare la croce" non è solo un modo di dire. Può infatti essere molto pesante: "Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua" (Marco 8:34). Era stato un dato di fatto per Cristo e lo è per ogni Suo autentico discepolo. Così come si esprime l'Apostolo: "

abbondano in noi le sofferenze di Cristo" (5), letteralmente "traboccano" in noi. Dio può permettere che le sofferenze in noi "arrivino fino all'orlo". E' attraverso la sofferenza che è conseguenza del nostro impegno cristiano che noi ci identifichiamo particolarmente con Cristo.

 

In quarto luogo, scopo di Paolo in quanto dice non è semplicemente ringraziare Dio per il conforto personale ricevuto o discutere la natura del ministero cristiano. A lui sta pure a cuore mostrare ai cristiani di Corinto come le loro vite siano inestricabilmente legate, tanto che ciò che incide su Paolo, incide pure sui Corinzi,e ciò che incide sui Corinzi, incide anche su Paolo. E' perciò per loro beneficio, afferma, che egli è stato afflitto. "Perciò se siamo afflitti, è per la vostra consolazione e salvezza; se siamo consolati, è per la vostra consolazione" (6). Qualunque siano le sue esperienze, sofferenze o conforto che siano, i Corinzi ne avranno beneficio.

 

Paolo, infine, afferma una verità tanto importante quanto trascurata: il servizio al corpo di Cristo, la comunità cristiana non vuol dire, a livello personale, perdere, ma guadagnare. L'esperienza di consolazione ricevuta ed impartita produce l'opera efficace di "farvi capaci di sopportare le stesse sofferenze che anche noi sopportiamo" (6). L'effetto prodotto è quello di metterli in grado di resistere ed uscire vittoriosi dalle difficoltà, soprattutto quelle derivanti dall'opera di proclamazione dell'Evangelo

 

Preghiera. Signore, non mi tirerò indietro nel cammino cristiano, alla prospettiva di difficoltà ed afflizioni, ma mi farò forte delle consolazioni che tu ci provvedi e che sicuramente verranno. Accetterò queste difficoltà e consolazioni non solo per me, ma per poter essere efficacemente di conforto a chi soffre, sapendo per esperienza quanto sta passato, indentificandomi con lui e soprattutto identificandomi nelle sofferenze del Tuo Figlio Gesù Cristo. Impartiscimi, Te ne prego, questo spirito. Nel Suo nome. Amen.

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