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Sposati oppure single serviamo il Signore

Page history last edited by Paolo E. Castellina 14 years, 8 months ago

 

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Sposati oppure single serviamo il Signore!

 

1 “Or quanto alle cose di cui mi avete scritto, è bene per l'uomo non toccar donna; 2 ma, per evitare le fornicazioni, ogni uomo abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito. (...) 7 io vorrei che tutti gli uomini fossero come sono io; ma ciascuno ha il suo proprio dono da Dio; l'uno in un modo, l'altro in un altro. 8 Ai celibi e alle vedove, però, dico che è bene per loro che se ne stiano come sto anch'io. 9 Ma se non riescono a contenersi, si sposino; perché è meglio sposarsi che ardere” (1 Corinzi 7:1-7).

 

Nella comunità cristiana di Corinto non c'era solo il problema di chi diceva che il modo in cui uno usa il corpo è indifferente alla spiritualità (e si concedeva molte libertà in campo sessuale), ma anche coloro che, all'opposto, in nome della stessa spiritualità, dicevano che i rapporti sessuali sono cosa cattiva e dannosa, che la sessualità deve essere repressa. Sbagliavano tutti. Quando l'Apostolo qui dice: “...è bene per l'uomo non toccar donna” (1b) egli sembra propendere per quest'ultima posizione. Non è così. Paolo non contraddice quanto Dio stesso ha stabilito e dichiarato buono e necessario. Dopo aver creato l'uomo, infatti, Dio dice: "Non è bene che l'uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui" (Genesi 2:18). Iddio stabilisce così il matrimonio e con esso dichiara santi pure i rapporti sessuali, non solo ai fini della procreazione, ma anche del nostro legittimo soddisfacimento psico-fisico. Paolo, però, relativizza sia matrimonio che sessualità: non sono le cose più importanti! C'è chi, per motivi contingenti o per scelta, ne può fare a meno e si concentra su altre cose. Altri non ne possono fare a meno (non c'è nulla di male in questo) ed è bene che si sposino. Tutto deve avvenire in piena libertà senza costrizione alcuna. È una questione di vocazione, una questione di “doni del Signore”. C'è chi è chiamato alla vita di coppia e a formarsi una famiglia, come vi è pure chi è contento e trova convenevole vivere da solo, può fare a meno del sesso e concentra la sua attenzione altrove. Quest'ultima era la condizione dell'apostolo Paolo: una sua preferenza. L'Apostolo ritiene che il matrimonio comporti responsabilità e “preoccupazioni” che vorrebbe evitare a sé stesso ed eventualmente agli altri in vista di un impegno totale per l'Evangelo. Più avanti dirà: “Vorrei che foste senza preoccupazioni” (7:32) raccomandando così di non sposarsi (ed astenersi dal sesso). Paolo, però, non impone la sua scelta a nessuno. Se uno non ne può fare a meno, se uno non riesce a “contenersi”, se uno non si sente chiamato al celibato, che si sposi pure liberamente, non c'è problema. Certamente il Signore Lo si serve anche come persone sposate. Eventualmente si avrà meno tempo “per il Signore” perché bisogna dare il tempo necessario alla famiglia. Allora ci si può e si deve organizzarsi in modo diverso. L'importante è la coerenza. Non si può dire di scegliere il celibato e poi (segretamente) praticare il sesso in modo illecito. “Per evitare le fornicazioni” è meglio sposarsi, avere il proprio legittimo partner. D'altronde non si può scegliere il matrimonio e poi trascurare (colpevolmente) il proprio partner e la famiglia perché si deve “servire il Signore”. Il Signore lo si serve sia nella famiglia che fuori da essa, equilibrando in modo giusto e saggio il tempo che si dedica ora all'una ora all'altro.

 

Preghiera. Signore, dammi la saggezza necessaria nello scoprire e nel praticare la mia vocazione cristiana in modo giusto e buono, dandoti gloria in ogni cosa. Benedici sia i single che gli sposati affinché Ti servano nel modo migliore nella condizione in cui Ti li hai posti. Amen.


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