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Una lettera autografa

Page history last edited by PBworks 15 years, 9 months ago

29 giugno


UNA LETTERA AUTOGRAFA

 

"...è noto che voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro servizio, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente; non su tavole di pietra, ma su tavole che sono cuori di carne" (2 Corinzi 3:3).


I nemici ed i critici dell'apostolo Paolo rendevano la sua vita e ministero davvero stressante: "Spesso in viaggio, in pericolo sui fiumi, in pericolo per i briganti, in pericolo da parte dei miei connazionali, in pericolo da parte degli stranieri, in pericolo nelle città, in pericolo nei deserti, in pericolo sul mare, in pericolo tra falsi fratelli; in fatiche e in pene; spesse volte in veglie, nella fame e nella sete, spesse volte nei digiuni, nel freddo e nella nudità. Oltre a tutto il resto, sono assillato ogni giorno dalle preoccupazioni che mi vengono da tutte le chiese" (1 Corinzi 11:26-28). C'erano "fratelli in fede" che seminavano discordia fra le chiese che Egli aveva formato. Avendo visitato la chiesa di Corinto, essi avevano messo in questione il suo ministero e preteso che egli producesse lettere di raccomandazione dai leader della Chiesa. Con giustificata indignazione, egli protesta: "Perché mai dovrei fornirvi lettere di raccomandazione per avvalorare il mio ministero, quando così tante sono le persone che il Signore ha portato alla conversione attraverso la mia predicazione ed insegnamento? Le potreste trovare dovunque: sono loro il migliore attestato che potrei avere, lettere viventi che portano la firma di Cristo". Certo, essi erano sufficiente garanzia e prova che l'Apostolo era stato scelto ed inviato dal Signore stesso.

 

È in questo modo che Paolo fornisce una bellissima descrizione di quel che è e dev'essere un discepolo di Cristo. Egli e "una lettera autografa", il cui Autore e Scrittore è il Signore stesso, "un'epistola vivente di Cristo". L'inchiostro con il quale è scritta è "lo Spirito dell'Iddio vivente". La penna è il predicatore, l'evangelista o l'insegnante dell'Evangelo, ministro di Dio. Il materiale sul quale questa lettera è stata scritta non è carta (o il "supporto informatico", diremmo oggi), ma cuori, cuori autentici di uomini e donne che portano su di essi la chiara traccia di Cristo.

 

Dovremmo poi essere, come cristiani, scritti "a chiare lettere", con una dimensione dei caratteri chiaramente leggibile tanto che non sono necessarie delle lenti per distinguerle. Il messaggio che fornisce la nostra vita dovrebbe somigliare ai grandi pannelli pubblicitari presenti sulle nostre strade che possono essere letti chiaramente ed inequivocabilmente da tutti coloro che vi passano. Il merito di una buona lettera è affermare chiaramente ciò che lo scrittore intende dire, in modo più chiaro e conciso possibile. Tante volte, leggendo delle lettere o dei messaggi molto lunghi, facciamo fatica a capire che cosa mai l'autore intenda dire. Ritorniamo sulle sue frasi, non comprendiamo e la lettera stessa corre il rischio di essere ignorata, messa da parte, accantonata come priva di valore. Facciamo così attenzione a che il messaggio che diamo con la nostra vita sia chiaro, conciso, preciso, inequiocabile.

 

Dobbiamo essere penne in mano di Cristo: "Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non di lettera, ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica" (2 Corinzi 3:6). Il messaggio che dobbiamo scrivere sul nostro cuore e vita non proviene da noi, ma da Cristo. Spesso i chiediamo perché altri vengano utilizzati da Dio più di quanto lo siamo noi. Forse è perché per questo meglio si prestano. In che modo possiamo meglio diventare  queste lettere viventi di Cristo? (Cfr. 2 Timoteo 2:15-21).

 

PREGHIERA


Vivi in noi, o Signore, con il Tuo Santo Spirito, affinché la nostra vita sia un'epistola vivente di utilità e benedizione. Possa il nome del Signore Gesù Cristo essere glorificato in noi. Amen.

 

"φανερούμενοι ὅτι ἐστὲ ἐπιστολὴ Χριστοῦ διακονηθεῖσα ὑφ᾿ ἡμῶν, ἐγγεγραμμένη οὐ μέλανι, ἀλλὰ Πνεύματι Θεοῦ ζῶντος, οὐκ ἐν πλαξὶ λιθίναις, ἀλλὰ ἐν πλαξὶ καρδίαις σαρκίναις" (2 Corinzi 3:3).

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