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Una luce splendente

Page history last edited by Paolo E. Castellina 15 years, 7 months ago

28 Settembre

 

Una luce splendente

 

"Io son venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me, non rimanga nelle tenebre" (Giovanni 12:46).

 

Le Sacre Scritture paragonano il Signore e Salvatore Gesù Cristo ad una luce che illumina chi si trova nell'oscurità delle tenebre. L'apostolo Paolo utilizza questo paragone quando, di fronte al re Agrippa, parla sia della sua conversione che del senso della sua missione. Vale la pena di leggere le sue parole come le troviamo nel libro degli Atti degli Apostoli.

 

"Mentre mi dedicavo a queste cose e andavo a Damasco con l'autorità e l'incarico da parte dei capi dei sacerdoti [di arrestare i cristiani], a mezzogiorno vidi per strada, o re, una luce dal cielo, più splendente del sole, la quale sfolgorò intorno a me e ai miei compagni di viaggio. Tutti noi cademmo a terra, e io udii una voce che mi disse in lingua ebraica: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Ti è duro ricalcitrare contro il pungolo". Io dissi: "Chi sei, Signore?" E il Signore rispose: "Io sono Gesù, che tu perseguiti. Ma àlzati, e sta in piedi perché per questo ti sono apparso: per farti ministro e testimone delle cose che hai viste, e di quelle per le quali ti apparirò ancora, iberandoti da questo popolo e dalle nazioni, alle quali io ti mando per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, il perdono dei peccati e la loro parte di eredità tra i santificati" (Atti 26:12-18).

 

Quella luce sfolgorante, "più splendente del sole" gli fa prendere coscienza di come egli, spiritualmente parlando, fosse stato cieco. Pensava di vederci chiaro quando considerava sé stesso un tipo "a posto", fiero della sua religione che osservava scrupolosamente. Non si rendeva conto che quella sua religione e diligenza formale non l'avrebbe salvato davanti a Dio: né religione né opere di bene, infatti, sarebbero state sufficienti per accreditarlo davanti a Dio, tanto, come tutti gli altri, era contaminato dal peccato. Pensava di vederci chiaro su Gesù Cristo. Per lui Gesù di Nazareth era un fanatico, un sovvertitore dello status quo, uno che, con il Suo movimento, solo ingannava e traviava il popolo. La pretesa di Gesù di essere il Salvatore gli pareva assurda, ridicola. Non si rendeva conto di avere bisogno proprio di quel Gesù, lui e tutti gli altri. Saulo, però, non avrebbe potuto indefinitamente opporre resistenza al Cristo. La Sua luce sarebbe stata irresistibile. Quando quella luce brilla su di lui in tutto il Suo splendore, allora vede veramente le cose come stanno, allora capisce. Solo un "trattamento shock" gli avrebbe aperto gli occhi su sé stesso e su Gesù. Per la grazia e la misericordia di Dio, così, Saulo diventa Paolo. Quel Gesù non solo sarebbe diventato il suo personale Signore e Salvatore, ma avrebbe diffuso lui stesso quella luce per il mondo, "... per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio".

 

Tutto questo rimane vero anche oggi, Gesù è luce nel mondo, affinché chiunque crede in Lui, non rimanga nelle tenebre. Il cristiano può testimoniare come, prima di essere rigenerato spiritualmente e venire alla fede in Gesù, era nel buio della cecità. Un giorno, però, il Signore Gesù si è presentato a Lui in modo così splendente, persuasivo, da guarirlo da quella cecità e vedere la gloria e la grazia di Cristo. Ora non cammina più nell'oscurità del peccato, dell'ignoranza e dell'incredulità: ora cammina nella luce della verità, della fede, della santità, in attesa di quel giorno in cui tutte le ombre delle tenebre residue scompariranno.

 

PREGHIERA

 

...prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità. Ora voglio camminare sotto la Tua luce, o Signore. Amen.

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