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7 Il Patto di Dio con l'uomo

Page history last edited by Paolo E. Castellina 4 years, 8 months ago

Indice - 6. La Caduta dell'uomo, il Peccato, la sua punizio­ne - 8. Cristo, il Mediato­re

 

Capitolo 7: Il Patto di Dio con l'uomo

 

1. Respingiamo l'insegnamento che Adamo non fosse il capo confederale e rappresentante di tutti i suoi discendenti. Respingiamo la nozione che l'attribuzione ad Adamo del ruolo di capo confederale dell'umanità implichi da parte di Dio di una qualsiasi ingiustizia.

2. E' in forza di questo principio di rappresentanza confederale che a causa dell'unico peccato di Adamo la colpa e la pena prevista per il peccato si trasmettono a tutti gli esseri umani. Allo stesso modo è per l'ubbidienza di Cristo, il secondo Capo confederale, che giustizia e vita si trasmettono a coloro ai quali Dio ha concesso la grazia della salvezza (Romani 5:12-21).

3. Il Patto d'Opere non è stato revocato. A tutti gli esseri umani Dio continua ad esigere perfetta ubbidienza e ne dovranno rendere conto nel Giorno del Giudizio. Nel Patto di Grazia Gesù Cristo ha adempiuto ai requisiti del Patto di Opere per conto del Suo popolo. Attraverso la Sua morte sacrificale, Cristo ha assicurato a tutti gli esseri umani il ritardo del pieno pagamento del prezzo del peccato (la seconda morte, Apocalisse 20:14-15). Per questo motivo essi possono godersi la creazione e di essere in parte soddisfatti del frutto del loro lavoro, e questo per la gloria di Dio, anche se Gli sono ribelli. Questo è chiamato comunemente "grazia comune" (Ebrei 12:14; 2 Corinzi 5:10,21; Colossesi 1:16-20; 1 Corinzi 8:6; Genesi 4:20-24; Salmo 76:10).

4. Respingiamo il concetto che Dio offra la Sua grazia a chiunque indipendentemente dall'opera espiatrice di Cristo (Isaia 45:1-4; Romani 3:21-26; Atti 17:30-31).

5. Attraverso il Patto di Grazia, Dio porta gli eletti in comunione con Sé stesso. Questa comunione ha inizio in questa stessa nostra vita, quando ci si ravvede e si ripone la nostra fede in Gesù Cristo. Questa comunione diventerà più piena quando, alla nostra morte, partiremo per essere con Cristo. Essa sarà resa perfetta quando noi che crediamo saremo fatti risorgere in gloria (1 Tessalonicesi 4:16-17; 1 Corinzi 15:52).

6. Respingiamo l'insegnamento che Dio permetterà la ricostruzione del tempio di Gerusalemme con i suoi sacrifici, riti e cerimonie (Ebrei 9:1-10,28).

7. Respingiamo l'insegnamento che la salvezza sia o sia stata in alcun modo disponibile per qualsiasi altro mezzo che non sia la grazia offerta e confermata in Cristo (Romani 3:20-26; Atti 4:12).

 

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