Un dono dal cielo - La necessità della Bibbia - Una serie di 25 lezioni sull'insegnamento della fede cristiana che si basa completamente sulla Bibbia, e inteso per principianti, per aiutarli a comprendere il dono più grande che abbiamo ricevuto da Dio

La Bibbia è un miracolo
La parola “Bibbia” deriva dal greco, e significa letteralmente “i libri”. Questo titolo, in sé stesso, non è nulla di eccezionale. Si potrebbe forse tradurre “Il libro per eccellenza” e certamente, nella storia, meriterebbe questo titolo, vista la sua stupefacente diffusione. In ogni caso, dire “i libri” è appropriato, perché si tratta, in realtà, di una biblioteca, una collezione di libri scritti da scrittori diversi nello spazio di 1600 anni.
La Bibbia è composta da 66 libri differenti, eppure questi 66 libri hanno lo stesso tema: “Dio ci parla”. Essi trasmettono il messaggio di Dio per ogni epoca ed ogni popolo.
Gli scrittori
Vi sono molti libri nella Bibbia dei quali non ne conosciamo l'autore. E' interessante, però, cercare di esaminare, dalle evidenze interne, quale tipo di persone li avrebbero potuti scrivere. Si scoprono così molte differenze fra di loro. Ad esempio:
Mosè. I primi cinque libri della Bibbia furono scritti in gran parte da Mosè. Originalmente figlio di ebrei e adottato dalla corte del egiziana, è lì che riceve un'educazione scientifica e solidamente politica. Sebbene Mosè era stato educato come un aristocratico, egli non si era mai vergognato delle sue umili origini. Leggi (nel Nuovo Testamento) Ebrei 11:24-26.
Davide. Davide era re di Israele, governando pure su diversi paesi circostanti nel Medio Oriente. Era anche un poeta ed un musicista. Oggi puoi trovare i canti di Davide nel libro dei Salmi. Alcuni di questi canti sono preghiere, altri sono poesie in cui egli loda e ringrazia Dio.
Amos. Amos era proprietario di diverse aziende agricole: era allevatore di bestiame ed un coltivatore di piante di sicomoro. Dio lo chiamò ad abbandonare la sua attività per diventare Suo profeta.
Luca. Luca era una figura totalmente diversa. Era un medico, uno specialista, quindi della cura delle malattie, limitatamente alle conoscenze del tempo, evidentemente. Attraverso i suoi studi ed esperienza, era venuto in contatto con “le alte sfere”. Iddio lo sceglie di proposito per farlo diventare uno degli scrittori dei quattro vangeli. Uno dei brani più conosciuti della Bibbia, la descrizione della nascita di Gesù a Betlemme, si trova nel capitolo 2 del libro di Luca.
Giovanni. Giovanni era un pescatore, chiamato ad abbandonare la sua attività, in cui era impegnato con suo padre, per seguire Gesù nel Suo ministero. Scrive il quarto vangelo, tre lettere, ed il libro dell'Apocalisse. Anche in età avanzata Giovanni non smette di scrivere. Si rivolge ai suoi lettori con l'appellativo “figlioli” (Matteo 4:21; 1 Giovanni 2:12-18).
Paolo. Paolo era un teologo. Aveva ricevuto una solida educazione come esperto nella legge politica e religiosa di Israele. Conosceva molto bene la cultura del suo tempo e non era estraneo alla mitologia ed alla letteratura greca. La maggior parte delle lettere che compaiono nel Nuovo Testamento, sono state scritte da lui.
Nonostante tutte le differenze fra questi (ed altri) autori, i loro scritti formano un tutt'uno omogeneo, un libro con un unico messaggio. La Bibbia contiene storia, leggi, salmi, profezie, lettere, proverbi, atti, e visioni. In tutti questi scritti differenti, però, è Dio che ci parla. A modo suo, ciascun libro ci parla su chi è Dio e che cosa noi per lui dovremmo essere. Tutti questi libri sono connessi fra di loro da un solo “filo d'oro”: la venuta di Cristo e le conseguenze della Sua venuta.
Unità
I libri della Bibbia formano una solida unità. E' affascinante scoprire come i libri della Bibbia siano connessi fra di loro, come espandono l'uno il messaggio dell'altro, come essi si mescolano. E' notevole come in un libro della Bibbia si citino altri libri della stessa Bibbia. I profeti, per esempio, citano testi dai Salmi. Si confronto: Isaia 40:6-8 con Salmo 103:15,16; Giacomo 1:10,11 con 1 Pietro 1:24. I Salmi citano libri storici. Si confronti Salmo 106:9-23 con Esodo 14. I vangeli citano la legge ed i profeti, ad esempio in Giovanni 6:45 dove si cita Isaia 54:13. Quando i vangeli e le lettere si riferiscono ai libri dell'Antico Testamento, essi di solito dicono: “Come dice la Scrittura...”.
Puoi anche scoprire l'unità della Bibbia prestando attenzione ai temi in essa ricorrenti. Si prenda, per esempio, la frase “Dio vive con il Suo popolo”. L'Iddio di Israele “visse” dapprima con il Suo popolo in una speciale tenda chiamata “tabernacolo”. Questo vuol dire che egli vi era presente in modo particolare (Esodo 40:34-38). Più tardi Iddio “visse” in un tempio (1 re 8:14-21, 27 ed Isaia 66:1, A Natale il Figlio di Dio scese su questa terra. Giovanni dice: “E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre” (Giovanni 11:14). Al riguardo, poi, del nuovo mondo, egli scrive: “Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio” (Apocalisse 21:3). Ancora un altro esempio sull'unità della Bibbia lo si può trovare confrontando le prime e le ultime sue pagine. Genesi 3:15 parla dell'inimicizia e della lotta fra “la donna” e “il serpente”. Nelle ultime pagine (Apocalisse 12) leggiamo ancora di questa inimicizia fra la donna ed il serpente (Apocalisse 12:14). Infine, vi è ancora un esempio che merita di essere citato. La Bibbia inizia parlandoci del Paradiso, dove l'essere umano viveva in pace con Dio e con il creato. Subentra, però, una ribellione contro Dio, che risulta nella cacciata delle creature umane dal Paradiso. Sarà forse mai ristabilito questo stato originale? Sì, lo sarà. Nell'ultima pagina della Bibbia, essa ci parla del nuovo Paradiso. La Bibbia, dunque. Che unità! Quale meravigliosa unità! L'inizio della Bibbia è legato con la sua fine. La fine è l'adempimento dell'inizio. La Bibbia è un miracolo!
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