Dio ha scelto Dio ha operato


6

 

Dio ha scelto, Dio ha operato

 

26 “Infatti, fratelli, guardate la vostra vocazione; non ci sono tra di voi molti sapienti secondo la carne, né molti potenti, né molti nobili; 27 ma Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; 28 Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono, 29 perché nessuno si vanti di fronte a Dio. 30 Ed è grazie a lui che voi siete in Cristo Gesù, che da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione; 31 affinché, com'è scritto: «Chi si vanta, si vanti nel Signore»” (1 Corinzi 1:26-31).

 

Il fatto che Dio sovranamente scelga a chi impartire la grazia della salvezza dal peccato e dalle sue conseguenze, suona offensivo a tanti che si vantano della presunta loro capacità di determinare persino il loro destino eterno. Il fatto poi, che Egli scelga di impartire la salvezza a persone non proprio di nostro gradimento o che per questo Egli non segua i criteri che noi useremmo, lo riteniamo particolarmente insopportabile ...

 

Abbiamo visto ieri come Dio abbia scelto il mezzo “debole” della predicazione, e la predicazione proprio della “follia” della croce di Cristo, come un'autentica provocazione all'arroganza della “sapienza” di questo mondo, con la precisa intenzione di “svergognarla”. La provocazione verso “chi si crede chissà chi” viene reiterata anche nel testo di oggi, allorché l'Apostolo considera chi siano le persone che a Corinto sono giunte alla fede e formano ora la prima comunità cristiana. Non si tratta, per la più gran parte, di persone ragguardevoli nella comunità civile, parte dell'élite economica, politica e culturale, ma persone umili del popolo disprezzato, persone tratte prevalentemente da quella che considereremmo “la feccia della società”, le persone a nostro giudizio “più indegne” d'attenzione e considerazione. Non sono le persone che “si distinguono” e nemmeno le più “meritevoli” a nostro giudizio. Si tratta delle persone pazze, deboli, ignobili, disprezzate, le cose che “non sono”. Perché questo? Affinché nessuno si vanti di essere stato scelto da Dio, affinché sia chiaro che la salvezza dipende solo dalla misericordia di Dio e da nulla che noi potremmo vantare come “titolo di merito”. Il peccato, infatti, intacca ogni espressione della nostra umanità, anche quella che noi riterremmo “più nobile”.

 

Dobbiamo veramente “mettercelo in testa una volta per tutte”: così come siamo, non c'è assolutamente nulla,che potrebbe farci considerare meritevoli del favore di Dio. Meriteremmo solo la Sua condanna. È soltanto grazie al Salvatore Gesù Cristo che un uomo o una donna giunge alla salvezza. La sapienza che ci salva è la Sua. La giustizia che ci salva è la Sua. La santificazione, quella che ci distingue dagli altri, che ci rende “speciali” non si basa su quel che siamo in noi stessi: l'unico ad essere “speciale” è Cristo! La redenzione che noi otteniamo non è il risultato dei nostri sforzi ad attirare l'attenzione di Dio, ma è solo grazie soltanto al Salvatore Gesù Cristo. È per questo motivo che non possiamo assolutamente vantarci di essere “in stato di grazia”. Il nostro “vanto” è Cristo. Della nostra salvezza a Lui solo va ogni onore, lode e gloria.

 

Preghiera. Ti ringrazio, o Signore, di avere abbattuto ogni mia presunzione e di avermi impartito, per la mia salvezza, i meriti di Cristo. Egli è la mia sapienza, giustizia, santificazione e redenzione. Amen.