Idolatria


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Idolatria

 

Perciò, miei cari, fuggite l'idolatria” (1 Corinzi 10:14).

 

In questo punto della sua lettera l'Apostolo ritorna alla questione dalla quale aveva fatto diverse digressioni, cioè: il cristiano deve evitare di essere coinvolto in alcunché, direttamente o indirettamente, promuova idolatria. Idolatria è tutto ciò che trasgredisca o pregiudichi i primi quattro comandamenti. Idolatria è derubare Dio della gloria che a Lui solo è dovuta per darla, in tutto o anche solo in parte, ad un qualsiasi suo presunto concorrente. Idolatria è dare il nostro cuore, anche solo in parte, ad altri. Dio, il Dio vero e vivente, deve avere il primato. È il comandamento primo, un principio di base riaffermato da Gesù stesso: “Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua" (Marco 12:30). I cristiani di Corinto certo non erano rimasti idolatri. Per grazia di Dio erano stati convertiti al Dio vero e vivente rivelato pienamente in Gesù Cristo. L'idolatria, però, è molto insidiosa. Bisogna vigilare. Si corre infatti il rischio di attribuire a cose o persone onori o poteri a cui non hanno titolo. Si corre sempre il rischio di porre al centro della nostra attenzione ed interesse qualcosa o qualcuno che non sia Dio. Idolatria non significa necessariamente mettersi ad adorare e pregare altri che non sia Dio, al posto o accanto a Lui, magari con l'ausilio di statue o dipinti. Idolatria è tutto ciò che mettiamo al primo posto nella nostra vita o che, magari, accanto a Dio quanto ad importanza. Anche oggi vi sono tante varietà di idoli. “Per me la cosa più importante nella vita è...”. Al posto dei puntini ciascuno metta ...il proprio idolo e poi lo abbatta, lo distrugga, se ne stia lontano, per metterci il solo che abbia il diritto di stare a quel posto, cioè il Dio vero e vivente, quello che si è rivelato in Gesù Cristo. L'idolatria più comune oggi, anche in alcuni circoli cristiani, è “l'uomo”, onorare e servire “l'uomo”, i suoi “bisogni” ed “interessi”. Per alcuni il primo posto, quello che tutto deve determinare è “l'uomo” o “la società”. Di fronte all'uomo, alla sua “dignità” e “libertà”, anche Dio, per alcuni, si dovrebbe piegare e sottomettere. Semmai amare la creatura umana deve andare al secondo posto. Non è e non può stare sullo stesso livello di Dio, o addirittura venir prima di Dio. Oggi, così, spesso si capovolge così ogni cosa: Dio esiste per servire l'uomo. I progetti di Dio in Cristo sarebbero per promuovere la sua felicità... È la filosofia umanista che impregna anche diverse espressioni contemporanee di “cristianesimo”. Anche se si atteggiano a concorrenti fra di loro “siamo sempre lì”. Il Cattolicesimo romano è impregnato di umanismo, così come lo è il liberalismo teologico dei circoli protestanti e gran parte dell'Evangelicalismo (per non parlare poi di gruppi settari ereticali). I loro sofismi non ingannino: sono forme di idolatria da cui dobbiamo fuggire. Esaminiamo attentamente noi stessi al riguardo. “E se vi sembra sbagliato servire il SIGNORE, scegliete oggi chi volete servire” (Giosuè 24:15).

I cristiani di Corinto certo non credevano che mangiare la carne sacrificata agli idoli pagani avesse valenza religiosa. Il fatto, però, per alcuni di loro, di partecipare a quei festini, anche senza condividerne i presupposti religiosi, ma solo per mangiare e divertirsi, era comunque di cattiva testimonianza perché in qualche modo ne avallava l'ideologia. Dovevano starne alla larga. In che modo oggi potremmo fare qualcosa di simile?

 

Preghiera. Signore, liberami da ogni idolatria, riprendimi e correggimi se dovessi cascare in qualche modo in essa. Amen.