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Riabilitazione

Page history last edited by Paolo E. Castellina 15 years, 6 months ago

6 Ottobre

 

RIABILITAZIONE

 

"Preparatevi delle parole e tornate al SIGNORE! Ditegli: «Perdona tutta l'iniquità e accetta questo bene;

noi ti offriremo, invece di tori, l'offerta di lode delle nostre labbra. (...) Io guarirò la loro infedeltà, io li amerò di cuore, poiché la mia ira si è distolta da loro" (Osea 14:2-4).

 

"Gli disse di nuovo, una seconda volta: «Simone di Giovanni, mi ami?» Egli rispose: «Sì, Signore; tu sai che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pastura le mie pecore»" (Giovanni 21:16).

 

Se andiamo a cercare il significato del termine riabilitazione su un vocabolario della lingua italiana, troviamo interessanti spiegazioni. Può essere utilizzato in campo medico come: "l’insieme delle misure mediche e fisioterapiche volte al recupero della piena funzionalità di un arto o di un organo leso; l’insieme delle misure mediche, fisioterapiche e psicologiche volte a migliorare e ripristinare l’efficienza psicofisica di soggetti affetti da minorazioni congenite o acquisite". Può essere utilizzato nel campo del diritto, come: "la reintegrazione nei diritti e nella capacità giuridica persi in seguito a una condanna, disposta dal giudice di competenza", oppure in modo figurato come: "la reintegrazione di una persona nella stima altrui e nella rispettabilità sociale e politica". Si dice che la pena carceraria del criminale debba tendere alla sua riabilitazione nell'ambito della società come cittadino onesto. Raramente, però, è il caso.

 

Il termine "riabilitazione" può essere usato molto bene anche in campo teologico. L'opera della redenzione in Gesù Cristo è finalizzata alla riabilitazione morale e spirituale del peccatore che così ritorna in comunione con Dio, riprendendo il posto e le funzioni per le quali era stato creato.

 

Può succedere, però, anche che il credente si allontani da Dio, che l'aveva redento e, invece di procedere nel cammino di fede si fermi o, peggio, torni indietro sui suoi passi, ricadendo in situazioni e peccati che avrebbe dovuto abbandonare definitivamente. Se torna definitivamente nel mondo che si pensava avesse abbandonato, si può legittimamente pensare che non fosse mai stato veramente convertito, che veramente non fosse mai stato del gregge di Cristo. Se però veramente fa parte del gregge di Cristo, potete stare certi che Dio, nella sua infinita misericordia, intraprenderà una paziente azione di ricupero, tesa al suo ritorno, alla sua riabilitazione, appunto.

 

Le cause del ritorno del credente sui suoi passi possono essere diverse. Forse pretendeva di vivere una vita più devota di quanto in realtà ne fosse il caso. Forse aveva trascurato di vigilare su sé stesso e di rimanere quotidianamente in comunione con Dio con la preghiera e l'ascolto della Sua Parola. Forse aveva permesso a peccati segreti di corrodere il cuore della sua pietà religiosa come delle tarme. Forse aveva ceduto alla tentazione cercando poi, alle rimostranze della sua coscienza, cercando di giustificarsi. Forse aveva ceduto al timore degli altri, tornando a conformarsi all'empietà dei più.

 

Forse era diventato prospero economicamente, riponendo fiducia in quelle ricchezze, oppure povero, soccombendo all'amarezza della disperazione.

 

Il mondo non ha generalmente compassione per chi ha sbagliato e lo condanna senza pietà, non intraprendendo nulla per ristabilirlo, ricuperarlo, riabilitarlo. Così pure sono prive di compassione certe chiese particolarmente legalistiche e tendenti al fariseismo. Dio, però, ha compassione per le Sue pecore perdute, va a cercarle là dove si trovano e con grande compassione le riporta indietro. Dio ha compassione per le Sue pecore che commettono degli errori, anche gravi, portandoli al ravvedimento e garantendo loro perdono e riabilitazione.

 

Così era stato per Pietro, che aveva rinnegato pubblicamente il suo Signore e Maestro. Pietro pensava di essersi pregiudicato l'amore e la comunione con il Signore, piange amaramente pensando di aver rovinato tutto con le sue paure e timidità, ma Gesù lo va a cercare, lo perdona e ancora, nonostante tutto, torna ad affidargli la cura delle Sue pecore! "Gesù gli disse: «Pastura le mie pecore»". Quante chiese sarebbero disposta altresì a ristabilire nel ministero un pastore che abbia sbagliato? Quante volte sarebbero disposte a perdonarlo? "Allora Pietro si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte perdonerò mio fratello se pecca contro di me? Fino a sette volte?» E Gesù a lui: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette" (Matteo 18:21-22).

 

Come un vaso prezioso che cade e si rompe, Gesù ne raccoglie i pezzi e, con un collante appropriato, li rimette insieme. Il ricupero, il restauro sembrava impossibile, ma il Signore lo compie. Certo, non potrà mai del tutto essere "come nuovo", ma torna ad assolvere la sua funzione. Questa è la redenzione. Il signore ci chiede solo di seguirlo. Sia che camminiamo od abbiamo bisogno di essere portati, sia che siamo nel pieno delle nostre forzer oppure indeboliti, seguiamolo, amiamolo, ed Egli ci risbabilità, non menzionando più i nostri errori del passato.

 

"Perciò, così parla il SIGNORE: «Se torni a me, io ti farò ritornare, e rimarrai davanti a me; e se tu separi ciò che è prezioso da ciò che è vile, tu sarai come la mia bocca; ritorneranno essi a te, ma tu non tornerai a loro" (Geremia 15:19)

 

PREGHIERA

 

Signore, apparteniamo a Te! Ti ringraziamo per l'infinita pazienza che mostri verso di noi. Aiutaci a vigilare su noi stessi ed a seguirti sempre da vicino non perdendoti mai di vista per la nostra pigrizia e lentezza. Amen.

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