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Page history last edited by Paolo E. Castellina 13 years, 3 months ago

(Bozza)

 

"Quelli che hanno sapienza risplenderanno come lo splendore del firmamento e quelli che avranno condotti molti alla giustizia, risplenderanno come le stelle per sempre" (Da. 12:3).

 
Qui il testo si riferiscea coloro che hanno sapienza non tanto in cose naturali e civili, ma nelle cose spirituali, quelli che hanno la sapienza che conduce alla salvezza: "...fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù" (2 Timoteo 3:15).
Hanno sapienza perché conoscono sé stessi, la loro condizione naturale, quanto siano contaminati dal peccato e incapaci a salvare sé stessi con la propria giustizia; conoscono quanto grave sia il peccato agli occhi di Dio, le circostanze pericolose in cui si trovano se non si affidano a Crsto. Sono coloro che hanno la sapienza di conoscere Cristo e Lui crocifisso, di credere in Lui ed afficarsi a Lui per la vita eterna e la salvezza. Sono questi che alla risurrezione risplenderanno in anima e corpo. Il loro corpo sarà trasformato tnto da essere simile a quello del Risorto; la loro anima sarà piena di luce e conoscenza perfetta, completamente santi e senza peccato. Questa luce e gloria che sarà su di loro in anima e corpo sarà come lo splendore dei cieli e del sole all'alba, come afferma Gesù stesso: "Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi oda" (Matteo 13:43).
"Quelli che avranno condotti molti alla giustizia", sono, in particolare, coloro che si rendono strumentali ad impartire questa sapienza spirituale ad altri, i ministri dell'Evangelo, amministrando loro la Parola, quelli che avranno condotto il peccatore alla grazia di Dio in Gesù Cristo che impartisce quella giustizia per noi impossibile; quelli che dirigono coloro che consapevoli del proprio peccato e della condanna che giustamente meritano si affidano alla giustizia di Cristo,  l'unica che giustifichi di fronte a Dio. È Dio soltanto, infatti, che giustifica imputando al peccatore la giustizia di Cristo. Nessuno merita il nome di ministro dell'Evangelo se non lo predica, sebbene questo non sia tutto ciò che predica. Essi predicano tutte le dottrine dell'Evangelo in connessione con essa, ed insegnano "a rinunciare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo" (Tito 2:12). Ora, essendo queste come stelle della chiesa di Cristo quaggiù che ricevono la loro luce da Cristo, sole di giustizia, e la comunicano al Suo popolo, così essi continueranno a brillare nella gloria rifulgendo su di essi la gloria di Dio e di Cristo per l'eternità. Queste parole son applicate dagli israeliti ai giorni del Messia.

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